Il Comune di San Vincenzo dà lo stop al «Paradisino» ma ora rischia la causa degli investitori

Un Consiglio comunale che si è caratterizzato per aver visto la giunta Biagi sconfessare, dopo oltre 15 anni, quanto deliberato dall’allora giunta roventini nella quale facevano parte sia l’attuale sindaco Biagi e sia l’assessore all’urbanistica Bandini. Una «revisione» di quanto consolidato anche dall’attuale maggioranza. Qualcuno dirà che è sempre meglio tardi che mai… un ripensamento che potrebbe riservare anche degli strascichi di ben altra natura con il rischio di un dietrofront da pagare a caro prezzo. Infatti, con i soli voti della maggioranza, si è stoppato il piano attuativo interessante l’area dello storico «Paradisino». Una sospensione per 90 giorni dell’efficacia, in via di autotutela, del piano già adottato. Questo, in sintesi, l’aspetto politico il quale, tradotto in soldoni, significa un grave atto nei confronti di chi ha investito confidando sul Piano esistente che permette la realizzazione di una struttura (circa 1500 mq) turistico-ricettiva-abitativa in sintonia con lo stabilimento balneare, ristorante, parco ecc.

«Uun atto di autotutela — ha detto Bandini — in vista dell’approvazione del piano strutturale dove, il Paradisino, dovrà rimanere allo stato attuale». Ne è uscito un dibattito con l’intervento di tutte le forze politiche. Bertini (Forum) nell’asserire come anche ai tempi di Roventini (più volte chiamato in causa) il suo gruppo si era schierato contro una cementificazione all’interno dello storico locale e quindi «…vediamo con piacere questo marcia indietro pur con molte perplessità; il Paradisino, non è l’unico piano attuativo di questo territorio, ci sono altre schede in contrasto con il Pit…». Vinicio Morandini (San Vincenzo per tutti) dopo aver ripercorso l’iter fin dai tempi del Paradisino Solvay quando il Comune non ne approfittò per acquisire il comparto, «…solo dopo venti anni ci si accorge della valenza sociale di un’area che, fra l’altro, è privata; e comunque se con la proprietà non c’è un accordo, la vicenda avrà uno strascico giudiziario con tutte le ragioni del privato che ha investito».

In “aiuto” alla delibera Rosaria Lombardo: «L’amministrazione sta esercitando quel diritto di autotutela che la legge gli assegna di fronte ad una partita così importante; un atto che ribadisce gli obbiettivi di salvaguardia del territorio». Ben argomentato l’intervento di Davide Lera (lista civica) che rivolgendosi alla maggioranza ha detto: «Ve ne siete accorti solo ora? Il problema è che questo atto di autotutela viene dopo una delibera del 2009 dove si rivedevano gli indirizzi del piano strutturale e, in quella occasione non si è parlato del Paradisino… c’erano le elezioni ed occorrevano consensi; ora, con il ritrovato senso del territorio, cosa succede fra 90 giorni? Il senso sociale non esiste visto che il Paradisino è proprietà privata ed il proprietario può chiudere i cancelli quando vuole!».

Insomma se non c’è un accordo sarà difficile vedere la gente fare il pic nic nel parco del Paradisino. Una questione sottovalutata, e questa delibera non solo è un passo indietro, ma è anche una difficoltà nel gestire una situazione che è andata troppo avanti e che forse sta scappando di mano.
Piero Bientinesi – La Nazione 6.1.2011