Il Comune dei Cittadini sulla mancata convocazione del Consiglio Comunale per discutere delle cave e delle miniere

I cittadini devono sapere come funziona la democrazia nel Comune di Campiglia.

Il 27 settembre dello scorso anno, all’unanimità, il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno, proposto dal Comune dei Cittadini, che impegnava la Giunta ad aprire immediatamente una discussione sul futuro delle attività estrattive con il duplice obiettivo di garantire l’occupazione e promuovere la riconversione delle cave e delle miniere nel rispetto delle scelte compiute con il Piano Strutturale approvato nel 2007 dal Comune, dalla Provincia e dalla Regione. Si chiedeva anche il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e delle imprese estrattive.

Niente di niente è stato fatto. L’ordine del giorno è stato ignorato, nel più totale disprezzo del ruolo del Consiglio Comunale. Nel frattempo la Regione Toscana, con una delibera del 2 luglio 2102, ha espresso parere favorevole sul progetto di riattivazione delle miniere “Botro ai Marmi” e “Montorsi” proposto da Minerali Industriali S.p.a e Sales S.p.a..  Di fatto si è pronunciata a favore del rinnovo delle concessioni minerarie che scadranno nel 2012, nonostante il parere negativo della Giunta Comunale e le dichiarazioni di preoccupazione espresse dal Sindaco nella conferenza regionale. Le miniere saranno coltivate a cielo aperto, occuperanno 37 ettari di collina, comporteranno l’escavazione di 3.370.000 metri cubi di materiali e avranno una ulteriore durata di 15 anni. Di questo passo, quello che doveva il territorio della riconversione a parco è destinato a diventare il distretto toscano  delle cave e delle miniere, in barba a tutti i discorsi sulla riconversione produttiva, sulla con vocazione turistica del comune in base alla quale è stata addirittura imposta una tassa di soggiorno.

Vista la gravità della situazione, il 25 luglio abbiamo presentato un ordine del giorno per consentire al Consiglio Comunale di esprimersi e valutare se esistono i presupposti per un ricorso contro le decisioni della Regione, i cui termini scadono l’11 settembre.  In ogni caso sarebbe stato politicamente rilevante il giudizio del Consiglio Comunale su un argomento così rilevante, prima che si concluda definitivamente l’iter di approvazione della Regione.

A distanza di oltre un mese il Consiglio non è stato ancora convocato. E’ legittimo chiedersi da che parte stia realmente l’amministrazione, se intenda far rispettare il diritto dovere di governare il proprio territorio o se intenda accettare supinamente decisioni in contrasto con le scelte che essa ha compiuto, in accordo con la stessa Regione.

Il problema delle cave e delle miniere è sicuramente complesso, ma è altrettanto certo che l’inerzia dell’amministrazione espone il Comune al più classico dei ricatti tra occupazione e tutela degli interessi generali e distrugge il futuro della nostra economia.

30 agosto 2012

Comune dei cittadini

ORDINE DEL GIORNO SULLE MINIERE DI MONTORSI E BOTRAMARMI

Premesso:

che la Giunta Regionale Toscana, con delibera n. 570 del 02-07-2012, ha espresso parere favorevole di compatibilità ambientale su progetto di coltivazione delle miniere “Botro ai Marmi” e “Montorsi” proposto da Minerali Industriali S.p.a e Sales S.p.a. quale atto propedeutico al rinnovo delle concessioni minerarie che scadranno nel 2012 e alla ripresa delle attività estrattive;

che il progetto prevede la coltivazione a cielo aperto delle miniere per una durata di 15 anni,  con una concessione estesa su un terreno collinare di 37,89 ha  e un volume di materiali da scavare pari a 3.370.000 mc.  così suddivisi:

–       circa 2.000.000 mc. nell’area di pertinenza della società Minerali Industriali S.p.a. (100 % roccia aplitica di cui circa il 3-4% non destinato alla commercializzazione ma al recupero ambientale);

–       circa 1.370.000 mc. nell’area di pertinenza della società Sales S.p.a. (di cui circa 54.000mc di minerale non destinato alla commercializzazione ma da utilizzare per il ripristino ambientale; circa 822.000 mc di feldspati, circa 494.000 mc di calcare). In aggiunta è prevista l’asportazione del terreno di scotico da riutilizzare nel recupero ambientale.

che, per dimensioni e processo estrattivo, le miniere avranno le caratteristiche di una grande cava a cielo aperto sul Monte Spinosa, che andrà ad aggiungersi alle cave di Monte Valerio e Monte Calvi;

che, addirittura, sul Monte Spinosa saranno scavati anche terreni già stati ripristinati in attuazione di precedenti piani di coltivazione;

Ricordato

Che il territorio interessato dal nuovo progetto di coltivazione mineraria ricade all’interno dell’UTOE n. 7 – AREE NATURALI PROTETTE – del Piano strutturale approvato dal Comune nel 2007, le cui norme stabiliscono quanto di seguito riportato:

Obiettivo generale del piano strutturale è diminuire le esternalità negative delle attività di cava e di miniera sulla principale funzione della presente Utoe, ovvero la tutela e il godimento dei valori naturali, delle bellezze paesaggistiche e delle testimonianze storico-archeologiche”

Per quanto attiene alle concessioni minerarie, riconosciuta l’esclusiva competenza della Regione Toscana in argomento, si rinnova l’obiettivo specifico di non ammettere nuove concessioni minerarie, siano esse di ricerca o di sfruttamento dei giacimenti”.

Che il Piano Strutturale, sempre nel 2007, è stato approvato anche dalla Regione Toscana con le procedure della legge regionale n.1/2005 e come tale deve essere rispettato;

Che la Giunta Comunale di Campiglia, con atto n° 78 del 05/08/2011, ha espresso contrarietà alla riapertura dei fronti di escavazione previsti dal progetto delle società Sales s.p.a. e Minerali Industriali s.p.a.;

Che il Sindaco di Campiglia, intervenuto nella conferenza istruttoria del Nucleo Regionale per la valutazione d’impatto  ambientale, ha espresso dissenso sul progetto di coltivazione in argomento, come risulta dal verbale della seduta allegato alla delibera della Giunta Regionale n. 570/2012;

Il consiglio Comunale

Esprime il proprio dissenso verso la decisione della Giunta Regionale Toscana  che ignora le previsioni del piano strutturale, da lei stessa approvato nel 2007, e il pronunciamento negativo del Comune di Campiglia sul procedimento di valutazione d’impatto ambientale di cui alla delibera della Giunta Comunale n.78/2011;

Impegna la Giunta Comunale a verificare, con la massima urgenza, l’esistenza dei presupposti per il ricorso presso la giustizia amministrativa, trattandosi di una decisione in contrasto con atti di programmazione territoriale decisi congiuntamente dal Comune e dalla stessa Regione Toscana.

Richiama la Giunta, anche alla luce di quanto sta accadendo con le miniere di Montorsi e Botramarmi,  a promuovere la discussione sul  futuro delle attività estrattive nel nostro Comune, così come deciso all’unanimità nel Consiglio Comunale del 27 Settembre 2011.

Dispone l’invio del presente atto:

al Presidente della Giunta Regionale Toscana
all’assessore all’Ambiente della Regione Toscana
all’assessore all’urbanistica della Regione Toscana
all’assessore alle attività produttive della Regione Toscana
al Presidente della Provincia di Livorno