il Pd difende la variante per la tenuta di Rimigliano

«Rimigliano, una scelta per lo sviluppo che porterà 25 ettari di verde pubblico»
Con l’approvazione della Variante per la Tenuta Rimigliano la maggioranza che governa San Vincenzo può dire di aver realizzato un progetto in cantiere da quasi quattro ultime legislature.

La giunta del sindaco Michele Biagi, nella continuità della politica urbanistica inaugurata da Carlo Alberto Roventini, realizza, dopo l’ampliamento del porto turistico, il piano per lo sviluppo di Rimigliano. Infatti la convinzione della coalizione di maggioranza è sempre stata quella di recuperare questa importante porzione di territorio per farne un volano di sviluppo turistico attraverso la valorizzazione delle proprie peculiarità paesaggistiche, del proprio patrimonio edilizio e della propria storia.

Certo, coniugare questo tipo di sviluppo preservando al contempo queste peculiarità costituisce la difficile sfida del futuro della ex Tenuta Gherardesca, Parmalat e ora Berrighi, Antinori e Falck.

Per moltissimi anni, infatti, la vita politica locale con discussioni e polemiche arroventate, si è avviluppata intorno a questo vecchio dilemma.

In questi anni si è polemizzato anche su una carenza di spazio per creare momenti di partecipazione e di confronto da parte dei cittadini di San Vincenzo, specie nelle varie fasi di elaborazione del Piano; da parte della maggioranza si è sempre obiettato che al confronto deve seguire la fase della sintesi e della decisione.

E’ anche per questo che la segreteria del Pd sanvincenzino ha affidato ad uno scarno comunicato l’epilogo del Piano su Rimigliano intendendo far prevalere il momento della decisione politica alle tante polemiche. «Con la seduta del consiglio comunale che si è svolta lunedì 3 ottobre — afferma il Pd — si chiude il percorso che ha portato all’approvazione del piano riguardante la Tenuta di Rimigliano. Il piano, così come è stato approvato, prevede la riqualificazione e la tutela ambientale della zona oltre al recupero dal punto di vista edilizio dei siti poderali già esistenti.

I punti di forza del Piano sono rappresentatati, infatti, dall’unitarietà della Tenuta con un minor consumo di suolo, dalla cessione di 250.000 metri quadri di macchia mediterranea e il ritorno dell’edificio della ex scuola materna tra le proprietà del comune.
L’amministrazione ha inoltre ribadito che l’arenile non sarà dato in concessione e che la parte di territorio a parco rimarrà tale.Il piano, nel corso dell’assemblea pubblica che si è svolta venerdì 30 settembre allaa Torre, ha ottenuto il plauso dei rappresentati di sindacati e associazioni di categoria come Cgil, Confesercenti, Cna, di singoli cittadini e di gruppi politici tra i quali Pd, Psi e Italia dei Valori che, tramite il suo rappresentante, ha sottolineato come il progetto riesca a far convivere al suo interno sviluppo economico e tutela ambientale.

Il Partito Democratico di San Vincenzo, giunti alla fase finale, intende ringraziare i contributi alle osservazioni che sono giunti all’Amministrazione Comunale da parte di enti, associazioni, comitati e gruppi politici.Con l’approvazione del Piano è stato compiuto il primo passo per il riallineamento al piano d’area di Rimigliano e si è aperta contemporaneamente un nuova fase di programmazione urbanistica di San Vincenzo che va verso la tutela della qualità ambientale e della qualità della vita dei residenti e di tutto il territorio».
La Nazione 6.10.2011

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