Il Pd stoppa Rossi: indietro non si torna

Il Pd stoppa Rossi: indietro non si torna

Il fuoco alle polveri lo ha appiccato Gianfranco Venturi, esponente del Pd come il governatore Rossi e presidente della Sesta Commissione Territorio e Ambiente in consiglio regionale. Uno sfogo affidato a giornali e agenzie di stampa per dire che mesi e mesi di lavoro non si cancellano con un colpo di spugna, anche se l’ordine parte dal presidente della Regione.

Ma quella che si delinea in questa ormai troppo lunga discussione sul Piano del paesaggio (più conosciuto con la sigla Pit, cioè Piano di indirizzo territoriale) è la rivolta del fronte del no, quello che, per ragioni soprattutto economiche e occupazionali, non ha mai accettato un testo all’insegna di una netta restrizione sull’apertura di nuove cave (nell’ultima versione si potranno invece ampliare quelle esistenti al di sopra dei 1.200 metri, ma non crearne di nuove) o di costruzioni vicino alle spiagge, testo originale approvato nel luglio dell’anno scorso e sostenuto dall’assessore all’Urbanistica Anna Marson.

Un fronte che ha ripreso forza con le dichiarazioni rilasciate nella tarda serata di venerdì da Rossi con un affondo a sorpresa: «Se non si trova un accordo si torna al piano originale». Cosa che ha appunto provocato l’immediata reazione di Venturi, ma anche di altri esponenti di spicco del Pd.

Cosa succederà.
Innanzitutto, vediamo di riepilogare i prossimi passi che stanno così portando a scaldare gli animi, con il rischio che nel Pd si stia delineando una fronda contro lo stesso Rossi che, per quanto appreso dal Tirreno, non ha nessuna intenzione di tornare indietro rispetto alla prospettiva di un salto verso il passato, con quel testo appunto già approvato a larga maggioranza e dalla stessa Marson.

La tabella di marcia prevede infatti per domani un vertice di maggioranza in vista della giornata decisiva di martedì, quando all’ordine del giorno del consiglio regionale, convocato per le 15, c’è proprio al primo punto il Pit, argomento che difficilmente si potrà esaurire in serata, ma che potrebbe arrivare alla votazione conclusiva nelle ore successive.

Poche ore prima Rossi vedrà invece a Roma Dario Franceschini, ministro per i Beni e le Attività culturali, che dovrà esprimere il suo parere per la sola parte che riguarda il suo dicastero.

Gianfranco VenturiLa rabbia di Venturi.
Da noi interpellato, il presidente della Commissione Ambiente e Territorio è stato molto chiaro. «Non voterò contro un testo su cui io stesso e gli altri componenti abbiamo lavorato per sei mesi. Non si può buttare via così il nostro lavoro». «Leggo sulla stampa alcune dichiarazioni attribuite al presidente Rossi relativamente alle modifiche al Pit uscite dalla commissione e che saranno prossimamente sottoposte al voto del consiglio regionale – spiega Venturi nella sua nota -.

In particolare leggo che, mancando un accordo, si dovrebbe tornare al precedente testo adottato. Preciso subito che se questo è l’orientamento non credo di poterlo condividere. E questo per una molteplicità di motivi. In primo luogo l’adozione del Pit che avvenne con un ordine del giorno nel quale si precisava chiaramente che i tempi di presentazione del piano non avevano consentito un esame approfondito della copiosa documentazione allegata e che in sede di controdeduzioni alle osservazioni sarebbe quindi stato possibile recuperare alcuni aspetti che permanevano critici». Non solo, «perché la stessa giunta nella sua delibera di risposta alle oltre 600 osservazioni, ha proceduto ad introdurre ampie modifiche al testo adottato ritenendolo evidentemente bisognoso di correzioni tutt’altro che formali. Si tratta di modifiche che evidentemente decadrebbero tornando al testo adottato».

Inoltre, la commissione consiliare da me presieduta, si è riunita per discutere sul Pit più di quanto abbia fatto su ogni altro argomento. I risultati possono presentare limiti o possono non piacere, ma sono frutto di questo percorso, che certo non possiamo derubricare a mera ginnastica istituzionale».

Rischio fronda.
E se Loris Rossetti, consigliere regionale del Pd originario di Fivizzano, si riserva di decidere sul voto finale dopo che avrà ascoltato il dibattito e analizzato la situazione, un altro democratico di spicco della Toscana del nord come Ardelio Pellegrinotti, condivide pienamente ciò che ha scritto Venturi. «Il dibattito servirà per verificare ciò che è stato fatto – spiega -, ma noi abbiamo lavorato per mesi. Colgo l’occasione per dire però che noi non siamo quelli che vogliamo costruire sulle spiagge, sulle dune o sugli arenili. Diciamo solo che un albergo sul lato opposto rispetto al mare della Passeggiata di Viareggio non crea certamente problemi se rifà una piscina, così come una cava al di sopra dei 1.200 metri può essere ampliata senza problemi. Non dimentichiamoci che, come sottolineeremo alla prossima Expo di Milano, la Toscana è bella per merito soprattutto del lavoro dell’uomo, in cui è compreso quell’oro bianco, cioè il marmo, che ci ha reso famosi nel mondo».

Stefano Bartoli – Il Tirreno 15.3.2015

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