Il punto sullo stato di avanzamento del Piano Paesaggistico Regionale

Il punto sullo stato di avanzamento del Piano Paesaggistico Regionale

Venerdì 13 Settembre 2013, l’Assessore all’Urbanistica Arch. Anna Marson e il Garante Regionale della Comunicazione prof. Massimo Morisi hanno presentato lo stato di avanzamento del Piano Paesaggistico Regionale. In particolare è stato illustrato il lavoro che sta portando a definire in maniera univoca la situazione dei vincoli per decreto e per legge esistenti su tutto il territorio toscano, dandogli chiarezza di lettura e di applicazione. Il lavoro, in un’ottica di semplificazione e d’accordo con il Ministero, dovrebbe portare a definire quali sono gli interventi sul territorio effettivamente significativi e che per i quali dovrà essere ottenuto il nulla-osta dalle Soprintendenze ai Monumenti o Archeologiche.

All’incontro  è intervenuto anche il Presidente della Regione Enrico Rossi che ha ribadito la ferma volontà di arrivare entro la legislatura ad approvare il Piano Paesaggistico e le modifiche alla legge urbanistica 1/ 2005. Il raggiungimento di questo scopo dovrebbe portare, nel giro di due-tre anni a ridurre sensibilmente il consumo di territorio, problema evidenziato da anni da molte parti e che ha portato appunto alla volontà di modificare P.I.T. e legge 1/05.

Il Presidente Rossi ha sottolineato l’ipotesi di creare incentivi e facilitazioni per quei Comuni che modificheranno i Piani Strutturali nell’ottica delle previsioni del P.I.T. e, portando avanti un progetto di unificazione, si doteranno di strumenti urbanistici su aree omogenee che comprendano più Comuni. In base alla considerazione che il primo presidio alla tutela del paesaggio è l’attività agricola, il Presidente ha anche espresso la volontà di verificare la possibilità di coordinare le azioni del P.I.T. con quelle dell’Assessorato all’Agricoltura in modo da privilegiare i progetti che contribuiscano alla tutela del paesaggio, e in particolare là dove si intenda ripristinare nelle aree boscate  attività che ne garantiscano la manutenzione e il ripopolamento.

Dal Comitato per Campiglia è emersa la richiesta che oltre alla riorganizzazione dello stato dei vincoli, segua una spinta nei confronti delle Soprintendenze ad una revisione completa dei vincoli stessi, spesso vecchi, insufficienti o addirittura assenti. Inoltre è stato fatto presente che se da una parte si vuole premiare i Comuni che si uniscono per creare strumenti urbanistici coordinati, devono essere in qualche modo non facilitati i Comuni che invece tendono a mantenere autonomie di programmazione urbanistica in contrasto con indirizzi di aree omogenee sovracomunali previste nel Piano Paesaggistico. Infine il Comitato per Campiglia ha ribadito la necessità che si istituiscano degli Osservatori in grado di monitorare in tempo reale, i processi di trasformazione del territorio  e di supportare i processi di aggiornamento del Piano Paesaggistico.

Se caliamo quanto è stato detto nella realtà della Val di Cornia, vediamo che le Soprintendenze si sono completamente disinteressate di questo territorio e che i Comuni dopo aver  buttato a mare l’esperienza del Circondario, si stanno muovendo esattamente in controtendenza con quello che auspica il Piano Paesaggistico e la Regione : ognuno va per conto suo nel fare norme e piani e non vi è alcuna attenzione all’agricoltura, ma solo a cave e costruzioni.

Alberto Primi
Comitato per Campiglia

Il Piano di indirizzo territoriale con valore di Piano Paesaggistico in attuazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio (Sito internet della Regione Toscana)

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