IL SACCO DI MONTE VALERIO Cave, storia e paesaggio a Campiglia

La storia nel sacco

“Il sacco di Monte Valerio” sarà l’argomento di un incontro-dibattito, che si terrà il 20 febbraio, alle ore 21, presso la saletta comunale di Venturina con la partecipazione dello storico locale Gianfranco Benedettini, dell’architetto Massimo Zucconi e di Anna Paola Federighi del Comitato per Campiglia, che relazioneranno sulla storia e la gestione di questa cava-miniera che ha inferto gravi danni al patrimonio culturale e paesaggistico della Val di Cornia, fino a prefigurare un vero e proprio saccheggio del territorio.

Proseguono gli incontri organizzati dal Comitato per Campiglia per informare i cittadini Sulla base di studi storici e di  atti amministrativi del Comune di Campiglia, saranno ricostruite le vicende che hanno portato alla distruzione della collina, che rappresenta una delle ferite più visibili dell’intero territorio.

Si tratta di una nuova iniziativa del Comitato per Campiglia per informare i cittadini sui problemi ambientali che attanagliano il territorio di questo comune: sulle vicende che hanno prodotto e produrranno gravi ferite al territorio, alla storia e al paesaggio del nostro Comune .Dopo la cava di Monte Calvi, incredibilmente raddoppiata nei volumi scavabili quando già era stato realizzato il parco di San Silvestro; il piano che prevede la costruzione di 50 residenze turistiche a ridosso del centro storico e della Rocca di Campiglia;  la scelta immotivata, non motivata, di far costruire un impianto di betonaggio in aperta campagna alle Lavoriere , il tardivo parere contrario del Comune che potrebbe non scongiurare la costruzione di  una centrale a biomasse nelle campagne di Casalpiano, dove sono già stati autorizzati 7 ettari di serre ortoflorovivaistiche  chiaramente collegate a quell’impianto. il 20 febbraio, alle ore 21, presso la saletta comunale di Venturina “Il sacco di Monte Valerio” sarà l’argomento di un nuovo  incontro-dibattito con la partecipazione di Gianfranco Benedettini, storico, e Massimo Zucconi, architetto.

Sulla base di studi storici e di  atti amministrativi forniti dal Comune di Campiglia, saranno ricostruite le vicende che hanno portato alla distruzione della collina.

Non si tratta di negare le ragioni produttive che, da secoli, interessano Monte Valerio, ma bensì di vedere se , e perché , sono stati sottovalutati aspetti rilevanti , come il ripristino ambientale e la conservazione del patrimonio culturale, e se esistono le condizioni per porvi rimedio.

Nel corso dell’incontro dedicato alla cava di Monte Valerio saranno forniti aggiornamenti anche su tutte queste vicende, dopo le iniziative di mobilitazione e di denuncia messe in atto dal Comitatolle vicende seguite dal Comitato: il villaggio della Fonte di Sotto, la cava di Monte Calvi, la zona per la lavorazione degli inerti alle Lavoriere, la centrale a biomasse dell’Amatello.

L’All’iniziativa, a cui  sono invitati gli amministratori comunali, i cittadini, le associazioni, sindacati e, le forze politiche, rientra nella campagna nazionale “Stop al consumo di territorio” per la quale il Comitato per Campiglia è stato riconosciuto come nodo locale; una campagna lanciata nei mesi scorsi da Domenico Finiguerra, coraggioso sindaco di Cassinetta Lugagnano (MI), primo comune italiano ad avere approvato un Piano Regolatore a crescita zero, condiviso dalla cittadinanza locale e sindacali.

Comitato per Campiglia

– La notizia come appare su Il Tirreno del 17 febbraio 2009:

«Il sacco di Monte Valerio»
Dibattito su cave e futuro del territorio campigliese

“Il sacco di Monte Valerio” sarà l’argomento di un incontro-dibattito, che si terrà venerdì (alle 21), nella saletta comunale di Venturina con la partecipazione dello storico locale Gianfranco Benedettini, dell’architetto Massimo Zucconi (foto) e di Anna Paola Federighi del Comitato per Campiglia, che relazioneranno sulla storia e la gestione di questa cava-miniera.

«Sulla base di studi storici e di atti amministrativi del Comune – spiegano gli organizzatori del Comitato per Campiglia – saranno ricostruite le vicende che hanno portato alla distruzione della collina, che rappresenta una delle ferite più visibili dell’intero territorio. Non si tratta di negare le ragioni produttive che da secoli interessano Monte Valerio – proseguono – ma di vedere se, e perché, sono stati sottovalutati aspetti rilevanti, come il ripristino ambientale e la conservazione del patrimonio culturale, e se esistono ancora le condizioni per porvi rimedio».

Si tratta di una nuova iniziativa del Comitato per Campiglia. «Per informare i cittadini – puntualizzano gli organizzatori – sui problemi ambientali che attanagliano il territorio di questo comune: la cava di Monte Calvi, incredibilmente raddoppiata nei volumi scavabili quando già era stato realizzato il parco di San Silvestro. Il piano che prevede la costruzione di 50 residenze turistiche a ridosso del centro storico e della Rocca di Campiglia. La scelta immotivata di far costruire un impianto di betonaggio in aperta campagna alle Lavoriere, il tardivo parere contrario del Comune che potrebbe non scongiurare la costruzione di una centrale a biomasse nelle campagne di Casalpiano, dove sono già stati autorizzati – concludono – 7 ettari di serre ortoflorovivaistiche chiaramente collegate a quell’impianto».

Nel corso dell’incontro saranno forniti aggiornamenti anche su tutte queste vicende.

20.02.09

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