In Regione ancora nessuna richiesta per le biomasse a Campiglia

Pubblichiamo il comunicato stampa della Regione Toscana emesso dopo l’invio della nostra lettera:

Se arriverà gli organismi tecnici verificheranno se c’è dissenso tra gli enti locali
In Regione ancora nessuna richiesta per le biomasse a Campiglia

Il Piano di indirizzo energetico regionale promuove la filiera corta

Gli uffici regionali fino a questo momento non hanno ricevuto nessun documento dalla Conferenza dei servizi della provincia di Livorno relativamente alla realizzazione di una centrale a biomasse ad Amatello, nel comune di Campiglia.
«Se e quando arriverà – afferma l’assessore regionale all’energia, Anna Rita Bramerini – saranno gli uffici regionali a valutare se esiste un dissenso tra i pareri degli enti locali interessati, cioè tra Comune e Provincia. Se tale dissenso sarà evidente, e solo in quel caso, la legge prevede che debba essere la Regione a pronunciarsi circa la realizzabilità dell’impianto. E così faremo».
Alla Regione Toscana è nota la contrarietà, più volte espressa, da parte del Comune di Campiglia circa la centrale a biomasse e tale parere verrà quindi tenuto nella debita considerazione. Se dunque la questione giungerà sui tavoli regionali, esistono poi altri parametri capaci di orientare la scelta. La richiesta sarà valutata cioè anche alla luce del Piano di indirizzo energetico regionale. In quel documento la Regione afferma di essere largamente favorevole a realizzare impianti funzionanti a biomasse (e ne auspica l’aumento di 2,4 volte rispetto ad oggi da qui al 2020), ma non lo è affatto quando si prevede di usare l’olio di palma per il loro funzionamento. Nel testo infatti c’è scritto chiaramente che “l’utilizzo a scopo energetico
dell’olio di palma risulta assolutamente incompatibile con gli obiettivi della Regione Toscana”. La stessa Regione ritiene invece opportuno l’uso a fini energetici di risorse provenienti da un bacino di approvvigionamento strettamente connesso al luogo di utilizzo della biomassa, cioè apprezza le cosiddette filiere corte.

30 gennaio 2009

 

La notizia come appare su Corriere Etrusco del 31.02.2009:

Gli uffici della Regione Toscana fino a questo momento non hanno ricevuto nessun documento dalla Conferenza dei servizi della provincia di Livorno relativamente alla realizzazione di una centrale a biomasse ad Amatello, nel comune di Campiglia. Nonostante siano passati alcuni mesi quindi, nulla è arrivato in Regione, che quindi mette in dubbio anche la volontà degli enti locali interessati di fargli valutare la pratica.

«Se e quando arriverà – afferma l’assessore regionale all’energia, Anna Rita Bramerini – saranno gli uffici regionali a valutare se esiste un dissenso tra i pareri degli enti locali interessati, cioè tra Comune e Provincia. Se tale dissenso sarà evidente, e solo in quel caso, la legge prevede che debba essere la Regione a pronunciarsi circa la realizzabilità dell’impianto. E così faremo».

Alla Regione Toscana è nota la contrarietà, più volte espressa, da parte del Comune di Campiglia circa la centrale a biomasse e tale parere verrà quindi tenuto nella debita considerazione. Se dunque la questione giungerà sui tavoli regionali, esistono poi altri parametri capaci di orientare la scelta. La richiesta sarà valutata cioè anche alla luce del Piano di indirizzo energetico regionale.

In quel documento la Regione afferma di essere largamente favorevole a realizzare impianti funzionanti a biomasse (e ne auspica l’aumento di 2,4 volte rispetto ad oggi da qui al 2020), ma non lo è affatto quando si prevede di usare l’olio di palma per il loro funzionamento. Nel testo infatti c’è scritto chiaramente che “l’utilizzo a scopo energetico dell’olio di palma risulta assolutamente incompatibile con gli obiettivi della Regione Toscana”. La stessa Regione ritiene invece opportuno l’uso a fini energetici di risorse provenienti da un bacino di approvvigionamento strettamente connesso al luogo di utilizzo della biomassa, cioè apprezza le cosiddette filiere corte.

La notizia come appare su La Nazione del 01.02.2009:

Centrale a biomasse svanita
Perso per strada il documento delle conferenza dei servizi

IL DOCUMENTO della Conferenza dei servizi della Provincia sulla realizzazione di una centrale a biomasse a Campiglia, si è perso per strada: non è mai arrivato alla Regione. Inspiegabile questo ritardo. Inutile quindi anche la richiesta fatta dal Comitato per Campiglia che ha scritto proprio alla Regione per chiedere un pronunciamento negativo. «Gli uffici regionali fino a questo momento non hanno ricevuto nessun documento dalla Conferenza dei servizi della provincia relativamente alla realizzazione di una centrale a biomasse ad Amatelo – ha affermato l’assessore regionale Bramerini – se e quando arriverà saranno gli uffici regionali a valutare se esiste un dissenso tra i pareri degli enti locali interessati, cioè tra Comune e Provincia. Se tale dissenso sarà evidente, è solo in quel caso, la legge prevede che debba essere la Regione a pronunciarsi circa la realizzabilità dell’impianto. E così faremo». Alla Regione è nota la contrarietà, più volte espressa, da parte del Comune di Campiglia circa la centrale a biomasse e tale parere verrà quindi tenuto nella debita considerazione. Se dunque la quei ne giungerà sui tavoli regionali, esistono poi altri parametri capaci di orientare la scelta.

LA RICHIESTA sarà valutata cioè anche alla luce del Piano di indirizzo energetico regionale. In quel documento la Regione afferma di essere largamente favorevole a realizzare impianti funzionanti a biomasse (e ne auspica l’aumento di 2,4 volte rispetto ad oggi da qui al 2020), ma non lo è affatto quando si prevede di utilizzare l’olio di palma per il loro funzionamento. Nel testo infatti c’è scritto che l’utilizzo a scopo energetico dell’olio di palma risulta assolutamente incompatibile con gli obiettivi della Regione.

Maila Papi

 

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