Intervista a Michele Biagi sui temi caldi dell’estate

«Il Paradisino resterà area verde» Il sindaco conferma però il no al percorso partecipativo sul piano della Tenuta.
In un’intervista il sindaco Michele Biagi risponde sui temi che hanno agitato l’estate sanvincenzina: parla di svolte urbanistiche, di zero consumo di nuovo suolo, di salvaguardia del “Paradisino”. Al contempo conferma il no alla partecipazione sul piano della Tenuta, promuove il nuovo assetto di via della Principessa, si oppone al cambio dello statuto in fatto di referendum sull’urbanistica.

Ecomostro e Lecci, Rimigliano, viale della Principessa. C’è molto scontento in giro…
«Non sono d’accordo. Rispetto al nostro operato, ho raccolto molte impressioni positive. Anche negative, è ovvio, ma non c’è scontento generale. Cerco di attuare gli obiettivi presentati agli elettori. E’ naturale che vi sia chi non condivide alcune scelte, ma credo di essere sulla strada giusta».

Lei non crede che San Vincenzo abbia perduto gran parte della sua identità?».
«Se ci si riferisce all’aspetto esteriore, col tempo l’identità di San Vincenzo si è evoluta. Gli interventi urbanistici degli ultimi decenni hanno portato a uno sviluppo del paese. L’identità storica, sociale, economica e culturale e il senso di appartenenza alla comunità locale sono sempre forti. Lo dimostrano il rafforzamento del tessuto sociale, le numerose associazioni, lo sviluppo del tessuto economico, la presenza di attività commerciali e turistiche».

Perché è contrario al percorso partecipativo per Rimigliano?
«Non è stato negato alcun diritto. Ma, arrivati a questo punto, non c’è altro da discutere. Abbiamo dato risposte nel percorso urbanistico prima dell’adozione del piano e durante il percorso partecipativo del nuovo piano strutturale. Ora esamineremo le osservazioni, ne coglieremo i contributi positivi e concluderemo con le controdeduzioni. Lavoriamo senza chiusure, e il confronto con la Regione lo dimostra».

Lei ha affermato che 7 anni di discussioni sul piano della Tenuta sono più che sufficienti. Ma molti sanno poco del progetto. Colpa dello scarso interesse della gente per la politica?
«Chi non conosce l’argomento, non ha seguito i passaggi attuati e fatti conoscere ai cittadini. Non c’è scarso interesse per la politica a San Vincenzo, come dimostrano le alte percentuali di affluenza alle urne, la partecipazione al percorso per il nuovo piano strutturale e l’affluenza alle assemblee sui piani triennali delle opere pubbliche».

Lo statuto del Comune di San Vincenzo non prevede referendum popolari in materia di urbanistica. Non crede sarebbe l’ora di cambiare regole?
«Sulla pianificazione urbanistica i cittadini, attraverso i percorsi partecipati, possono essere coinvolti nelle fasi di progettazione. L’urbanistica è strategia del territorio. Nel programma di mandato sono stati indicati gli indirizzi, e attraverso il percorso partecipato si è cercato di attuarli in modo condiviso. Non c’è motivo di cambiare lo statuto su questa materia, già oggetto di strumenti di partecipazione».

Ecomostro. Un pasticcio della sua amministrazione, un abuso della proprietà o cos’altro?
«Si tratta di un abuso da condannare. Se un cittadino parcheggia in divieto di sosta, infrange una regola. Ma non è certo colpa degli amministratori. Se la proprietà ha eseguito i lavori in modo difforme dal permesso rilasciato, ha infranto disposizioni di legge. Punto e basta.

Esiste per lei, come qualcuno ha affermato, una questione morale nella politica sanvincenzina?
«No, e chi eventualmente lo afferma, non vive a San Vincenzo. Qui, la politica e le istituzioni lavorano per il bene comune».

A settembre si approverà, da quanto lei ha affermato, il piano della Tenuta. Che dice in proposito la Regione?
«Lavoreremo per arrivare, mi auguro in settembre, all’approvazione del piano. La posizione della Regione è contenuta nelle osservazioni alle quali abbiamo risposto in modo chiaro. Il piano della Tenuta è conforme agli strumenti urbanistici regionali, e abbiamo inviato tutta la documentazione conoscitiva affinché la Regione avesse un quadro più chiaro possibile del progetto. Il piano, nato nel 2005 in accordo con la Regione stessa, oggi è in approvazione senza alcuna modifica rispetto al percorso portato avanti insieme agli organi regionali. Quale sia il pensiero della Regione a livello politico è una domanda alla quale deve rispondere l’assessore Marson, non io».

Fra poco il cemento calerà anche sullo storico Paradisino, sulla cosiddetta “Svizzera” e nei campi coltivati di Santa Costanza?
«I campi di Santa Costanza rimarranno terreni agricoli. Per la “Svizzera” non c’è nessuna previsione urbanistica, ma solo interventi previsti dalle leggi regionali che faremo in modo di ricondurre al patrimonio edilizio esistente, senza snaturare luoghi né ridurre il parco verde. Dopo la chiusura del progetto di Rimigliano, allineato con la pianificazione d’area, una svolta arriverà dal nuovo piano strutturale. Recupereremo l’esistente con interventi misurati, senza ulteriore consumo di suolo, su aree già trasformate. Salvaguarderemo i suoli agricoli e daremo impulso a infrastrutture e mobilità. Il primo segnale riguarderà il Paradisino, per il quale rivedremo le previsioni urbanistiche al fine di lasciarlo intatto».

Non crede che viale della Principessa col nuovo assetto sia diventato un tratto pericoloso?
«Ritengo che viale della Principessa, una strada che percorro spesso, debba continuare a essere una strada di parco. Gli interventi attuati, che proseguiranno in futuro, mirano a disincentivare il traffico veicolare».
PAOLO FEDERIGHI Il Tirreno 27.8.2011

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