Scrive Alberto Primi, presidente del CxC

Scrive Alberto Primi, presidente del CxC

Rispondo volentieri agli appunti mossi al Comitato da parte di Laura Riccio in merito alla mancata condanna dell’installazione del degassificatore a Piombino.

Il silenzio in questo caso non è assenso, ma più semplicemente è prova dalla attuale debolezza strutturale del Comitato.

L’invecchiamento dei soci, lo scarso sostegno al lavoro del Comitato, la pressoché ormai nulla ricaduta sul territorio, hanno indebolito la volontà di denunciare i tanti problemi irrisolti della Val di Cornia.

Ultimamente sono vari i temi sui quali il Comitato non si è espresso. Si va dalla disgregazione della Società Parchi della Val di Cornia alla morte di fatto della pianificazione territoriale intercomunale, dal disinteresse per la tutela del paesaggio alla falsa definizione della cessazione delle attività estrattive ormai rimandata a future generazioni, dai criteri adottati per installare pale eoliche alla messa in pericolo del Parco della Sterpaia con previsioni edificatorie, dalla mancanza di risposte a domande poste ai sindaci da parte del Comitato al problema dell’inquinamento del mare di Rosignano da parte della Solvay fino alla incapacità di ottenere minime cose come i corrimani nelle strade di Campiglia o un palo luce all’incrocio tra vecchia Aurelia e via si San Vincenzo.

Come si può vedere il quadro è desolante e il Comitato non potrà avere nuova vitalità senza un riscontro dall’esterno che chiarisca se il Comitato ha ancora ragione di essere o se abbia fatto il suo tempo riducendosi a strumento di raccolta di notizie sul territorio e ad archivio di un lungo e faticoso lavoro svoltosi in quindici anni.

Quanto al tema sollevato da Laura Riccio, penso che la scelta di installare un degassificatore a Piombino sia semplicemente conseguenza delle scelte sbagliate fatte dalle precedenti amministrazioni e amplificate dal quella attuale.

In una città come Piombino che da una parte cerca un nuovo quadro economico finalizzato a potenziare il turismo e dall’altra parte non è ancora riuscita a risolvere il problema acciaierie e bonifiche, l’installazione di un degassificatore rende ancora meno credibili i tentativi di diversificazione economica.

La promessa poi di mantenere il degassificatore a Piombino per soli tre anni è pura presa in giro considerando i costi che dovranno essere affrontati per realizzare le infrastrutture tecniche indispensabili, senza entrare nel merito dei rischi ambientali sui quali parleremmo senza basi tecniche serie.

Spero con queste parole di avere chiarito la situazione del Comitato per Campiglia.

Cari saluti

Alberto Primi
Comitato per Campiglia

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