La Pieve è double-face? Ecco perché

Nessun allarme, nessuna novità e soprattutto nessuna sorpresa per quanto riguarda il restauro della pieve di San Giovanni a Campiglia ed i suoi effetti sul monumento. A spiegare come stanno le cose l’architetto Donella Garfagnini, direttore dei lavori.

Garfagnini chiarisce che quello che afferma il Comitato per Campiglia nella sua lettera pubblicata anche sulla stampa è vero: la pieve è double-face. Ma dietro non c’è nessun mistero. «Il lato nord dell’edificio presenta una pietra grigio scuro con venature bianche, mentre il lato sud è dorato, ma questa – diceni – è una caratteristica dell’immobile; evidentemente la precisa esposizione nord sud ha fatto si che con il tempo la pietra rispondesse in modo diverso agli agenti atmosferici formando patine di colore diverso. La pulizia del lato nord, necessariamente più profonda, rispetto a quella degli altri lati, a causa della presenza delle muffe, dei licheni, delle macchie nere e dei calcari presenti sulla facciata stessa – sottolinea – ha messo più in evidenza questo fenomeno, avendo rimosso, insieme agli elementi dannosi e indesiderabili anche “la patina del tempo” che mediava, parzialmente, questa diversità delle facciate».

«Con la Soprintendenza – illustra Garfagnini – abbiamo ragionato parecchio su questo aspetto del restauro, e dopo attente riflessioni abbiamo deciso di aspettare per vedere come si evolverà la situazione per poi procedere eventualmente ad una “sfumatura” graduale tra il lato nord ed est della chiesa. Personalmente – precisa – ritengo incongruo uniformare le facciate perché questo significherebbe cancellare quello che il tempo ha fatto nei 9 secoli di vita del monumento. Riguardo ai lavori da segnalare che internamente sono stati completati, salvo qualche ulteriore intervento per eliminarle le infiltrazioni d’acqua dalla copertura (da completare). «Ora la pieve è utilizzabile per qualunque iniziativa, tendo conto che si tratta di una chiesa – chiude – Soprattutto il lavoro di restauro ha reso possibile visitare il monumento nella sua interezza, avendo eliminato la pericolosa situazione presente al suo esterno che rendeva impraticabile il piano cimiteriale».
Il Tirreno 14.12.2011

Campiglia Garfagnini: «Nessun mistero sulla Pieve di San Giovanni»
LA PIEVE di San Giovanni è un bene pubblico dove è possibile svolgere ogni attività. A spiegarlo è l’architetto Donatella Garfagnini direttore dei lavori che spiega anche il perché delle “diversità” delle facce della pieve. «E’ vero – sostiene – la Pieve è double-face. Ma dietro non c’è nessun mistero. Il lato nord dell’edificio presenta una pietra grigio scuro con venature bianche, mentre il lato sud è dorato, ma questa – come spiega l’architetto Garfagnini – è una caratteristica propria dell’immobile; evidentemente la precisa esposizione nord–sud ha fatto si che con il tempo la pietra rispondesse in modo diverso agli agenti atmosferici formando patine di colore diverso a seconda della posizione. La pulizia del lato nord, necessariamente più profonda, rispetto a quella degli altri lati, a causa della presenza delle muffe, dei licheni, delle macchie nere e dei calcari presenti sulla facciata stessa, ha messo maggiormente in evidenza questo fenomeno, avendo rimosso, insieme agli elementi dannosi e indesiderabili anche “la patina del tempo” che mediava, parzialmente, questa diversità delle facciate».

«CON LA Soprintendenza – illustra il direttore dei lavori – abbiamo ragionato parecchio su questo aspetto del restauro, e dopo attente riflessioni abbiamo deciso di aspettare per vedere come si evolverà la situazione nel tempo, per poi procedere eventualmente ad una ‘sfumatura’ graduale tra il lato nord ed est della chiesa. Personalmente – precisa Garfagnini – ritengo incongruo uniformare le facciate perché questo significherebbe cancellare quello che il tempo ha fatto nei 9 secoli di vita del monumento».
La Nazione 24.12.2011

Sconcertante il restauro della Pieve – 26.11.2011

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