Le imprese entrano in rete con “Toscana Costa Etrusca”

Le imprese entrano in rete con “Toscana Costa Etrusca”

Nel progetto di promozione del territorio la società Parchi è il soggetto capofila. Aderiscono 16 aziende di vari settori distribuite in tutta la Val di Cornia.

Raccontare la Val di Cornia, presentando le sue risorse e valorizzando le diverse sfaccettature di cui è composta. Promuovere il territorio, mettendo in evidenza ricchezze e potenzialità. Il gruppo di imprese “Toscana Costa Etrusca” ha diversi obiettivi, che convergono nella volontà di favorire lo sviluppo turistico delle nostre zone attraverso un’opera che è, principalmente, di promozione e marketing.

Oltre alla società Parchi Val di Cornia, soggetto capofila, al momento alla rete aderiscono 16 imprese che i operano in sinergia con i rappresentanti delle amministrazioni locali. Si tratta di aziende attive in vari settori e distribuite su tutto il territorio della Val di Cornia.

Ci sono l’agriturismo Podere Campalto, le case vacanze Ribocchi, Poggio Aprico e La Cuccumella a Campiglia Marittima e il tour operator Tuscany4me, l’hotel Villa Tramonto e Poggio ai Santi a San Vincenzo. Figurano poi il Calidario di Venturina, l’azienda agricola Rigoli di Cafaggio e La Cerreta di Sassetta.

Le aziende di Piombino aderenti alla rete sono il campeggio Pappasole, Consorzio Balneari Costa Est, M@D net&web, l’azienda agricola Sant’Agnese e la Cooperativa Fuori Schema, che però ha manifestato l’intenzione di abbandonare la rete in tempi brevi per i cambiamenti societari. C’è, infine, Costa Toscana Turismo di Bolgheri.

Al momento la rete è in fase di progettazione e le azioni intraprese sono a livello embrionale, tuttavia gli operatori sono concordi nel ritenere che il progetto sia un mezzo importante per migliorare la promozione del territorio e favorire uno sviluppo del turismo.

«Penso che creando un contatto tra le diverse imprese si possano comprendere meglio le esigenze reali del territorio – dice Paolo Gigli, titolare dell’azienda agricola Sant’Agnese – Anche perché le amministrazioni cambiano e avere una rete alla quale partecipano realtà diverse può garantire maggiore continuità a un progetto di sviluppo». Gigli sostiene di aver aderito alla rete perché crede «nel valore di una promozione ad ampio spettro che abbracci tutti gli aspetti che caratterizzano l’identità della Val di Cornia».

Su questo punto è d’accordo Massimo D’Onofrio, titolare del Calidario, secondo cui «è giusto che ci si muova in questo senso. Siamo felici di far parte di questo progetto perché, relativamente al settore turistico, ci sono ampi margini di miglioramento e diverse possibilità di sviluppo». Anche perché, sottolinea Mario Paolucci, uno dei gestori della casa vacanze Ribocchi, «dobbiamo muoverci in prima persona e agire insieme, senza aspettare che siano altri a intervenire. Al momento stiamo pianificando, ma piano piano il progetto si svilupperà e mi auguro che sempre più imprese entrino a far parte della rete».

Stefano Ferrini, assessore al turismo e vicesindaco di Piombino, sostiene che a breve sarà riaperto il bando, così da garantire anche ad altre aziende la possibilità di aderire a Toscana Costa Etrusca. «Ci sono, infatti, molte altre imprese che hanno manifestato l’intenzione di farne parte», dice Ferrini.

Nel frattempo, si sono chiusi lunedì scorso gli avvisi per il reperimento di due figure professionali, un social media manager e un web content writer, a cui affidare i compiti della promozione web del territorio. «Nei prossimi giorni analizzeremo i curriculum che abbiamo ricevuto – dice Francesco Ghizzani Marcìa, presidente della società Parchi Val di Cornia – Poi ci sarà lo sviluppo del portale www.toscanacostaetrusca.it, sul quale le aziende potranno pubblicare le loro offerte online. L’accessibilità al sito sarà gratuita e garantita a tutte le imprese del territorio, non soltanto a quelle che hanno aderito alla rete, perché vorremmo che fossero coinvolte più realtà possibili».

Insomma, la speranza è che un progetto del genere sia in grado di unire un numero sempre maggiore di operatori territoriali, «così da garantire – conclude Barbara Landi, vice direttrice del Pappasole – una sinergia tra Comuni e operatori per rilanciare il nostro territorio attraverso un’importante opera di promozione».

Claudia Guarino – Il Tirreno 26.1.2018

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