Legambiente sul Percorso partecipativo di Baratti

Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana

Capita che si citi per una volta un percorso partecipativo andato a buon fine. Con un grandissimoprotagonismo di cittadini, associazioni e comitati locali. Capita che i lavori del forum riescanopersino a “migliorare” il progetto iniziale. Stiamo parlando naturalmente di Baratti. E di quello splendido coagulo di esperienze di movimentolocale che risponde al nome di “Giù le mani da Baratti”. Sembrava interessante anche la posizione intelligente e ricettiva dell’amministrazione comunale. Insomma, sembrava proprio che tutti avessero, per una volta, portato a casa il risultato, avendo a cuore non il proprio particulare mal’interesse generale della comunità, tutta.

Invece, dal Piano Particolareggiato recentemente illustrato dal Comune di Piombino, scopriamo cheper l’architettura più qualificante del sito (il Casone) è ammessa quell’unica destinazione (“ricettivadi lusso”) che il report del Garante della Comunicazione per il governo del territorio della RegioneToscana aveva, sulla scorta del percorso partecipativo, registrato come inammissibile.

Che dire di più? Peccato!

Riceviamo e pubblichiamo la seguente replica dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Piombino, Luciano Francardi:

«Volevo precisare che non si tratta certo di una residenza di lusso come dice Ferruzza ma di “alta qualità”, così come definito dalla conferenza di servizi con la Regione Toscana. L’alta qualità significa che il restauro sarà conservativo al massimo, che è quanto di più tutelate per il Casone come venuto fuori nel percorso partecipativo. Del resto la destinazione ricettiva era prevista anche nel percorso partecipato, che non è stato certo tradito, basta leggersi cosa ha scritto il garante Massimo Morisi. Non capisco perché concentrare la polemica sul Casone, quando il piano particolareggiato ha raccolto la gran parte delle osservazioni fatte dal percorso partecipato, in cui abbiamo creduto e crediamo, ma percorso partecipativo non significa delegare ai cittadini le scelte che alla fine competono a chi è chiamato ad amministrare».
Fonte Greenreport 29.01.2012

Adriano Bruschi (presidente Legambiente Piombino Val di Cornia):

«Nuove precisazioni sul percorso partecipativo di Baratti»

Durante l’ultimo intervento nella mattinata nel consiglio comunale di ieri a Piombino sul P.P. di Baratti, il capogruppo del PD Capuano ha fatto un gran discorso dicendo che nel piano c’è scritto alta qualità e non albergo di lusso. Poi però ha aggiunto dicendo “e se anche fosse così? se si dovesse interpretare in questo modo? Qual è il problema? Lusso significa turisti con i soldi, occupazione ben retribuita”, continuando a lungo a magnificare la necessità del lusso, da tanti punti di vista. Comunque il problema non sta nella parola lusso o alta qualità. Se la discussione fosse poi sull’alta qualità del restauro nessuno sarebbe intervenuto.

Il percorso partecipato ha sviluppato un ragionamento sul turismo sostenibile e culturale. Nel rapporto finale si legge: “Va rimarcato come il tema del Casone sia stato trattato dai gruppi di lavoro con particolare intensità e passione, che lo hanno qualificato come un elemento fortemente rappresentativo della identità di Baratti: «Il timore condiviso da tutti i partecipanti è che esso possa deteriorarsi o snaturarsi a causa di una errata destinazione d’uso››. Nel corso delle discussioni vari gruppi hanno sottolineato che questo processo di “snaturamento” potrebbe derivare sia dal mantenimento di una destinazione d’uso residenziale (che potrebbe comportare la sua frammentazione in tante piccole residenze private) sia dall’attribuzione della scelta di una destinazione d’uso esclusivamente turistico ricettiva che potrebbe avere… ricadute negative.”

Poi ancora: ” Si propone un’analisi economica approfondita che consenta di prospettare una soluzione “polifunzionale”, in particolare: “All’individuazione all’interno del Casone di spazi adibiti a servizi di tipo culturale – ad esempio riservando uno spazio per convegni e per seminari nel quale possano essere ospitati studiosi delle università e gruppi scuola – che valorizzino gli aspetti identitari del contesto di Baratti, contribuendo a favorire la destagionalizzazione del turismo; mantenere e valorizzare elementi costituenti l’identità del Casone quali ad esempio l’orto e i campi agricoli; porre il vincolo di completa inedificabilità per tutta l’unità poderale compresi i terreni agricoli di pertinenza;… vietare la realizzazione di parcheggi privati”.

Il piano particolareggiato approvato prevede proprio una scelta esclusivamente turistico ricettiva e non una soluzione polifunzionale come proposto, inoltre non garantisce la completa inedificabilità di tutta l’area, rimandando al Regolamento Urbanistico e per i parcheggi semplicemente non ne prevede di nuovi, senza specificare il divieto di uso privato di quelli esistenti. Insomma è facoltà della proprietà presentare un piano di recupero, non si staranno a contare le stelle dell’albergo che realizzeranno.

Fonte Greenreport 01.03.2012