«Ma una taglia non è civiltà: torniamo indietro nel tempo» Dixit Rossano Pazzagli

«Mettere una taglia non è civiltà». A dichiararlo è Rossano Pazzagli, storico dell’Università del Molise ed ex presidente del Circondario della Val di Cornia. Gli fa eco la segreteria di Rifondazione comunista che condanna questo clima da Far west. «Tagliare degli alberi storici non è civiltà, è un reato ambientale che va indagato e punito ai sensi delle leggi vigenti, dopo indagini eseguite dagli organi preposti. Su questo non ci devono essere dubbi – incalza Pazzagli – anche mettere una taglia non è civiltà. Si tratta di un metodo che rimanda ad una concezione primordiale della giustizia, di un atto unilaterale che appartiene a una visione classista contraria ai diritti di uguaglianza; i ricchi possono permettersi di pagare le taglie, mentre i cittadini normali devono attendere il normale corso delle indagini. Somiglia un po’ anche alle ronde leghiste, cioè ad una giustizia fatta in casa che nulla ha a che vedere con l’imparzialità e l’uguaglianza dei diritti delle persone. E’ una mancanza di rispetto verso lo Stato, le sue istituzioni e le sue regole.

E’ un gesto che diffonde una brutta immagine del nostro territorio e della nostra Toscana, terra di tradizioni civiche e di legalità. Non capisco perché nessuno ha il coraggio di dire chiaramente queste cose.

Infine una semplice annotazione da storico, che riguarda la tenuta di Rimigliano, un patrimonio storico e ambientale di grande importanza: purtroppo ai danni illeciti dei vandali che hanno abbattuto alcuni pini potrebbe presto aggiungersi il danno autorizzato della trasformazione irreversibile dell’intera tenuta e la distruzione dei suoi bei poderi. Non è che dovremo mettere una taglia anche su quello, spero».

Interviene provocatoriamente per condannare la «taglia» anche Rifondazione comunista. «Se non fosse che nelle carceri italiane non ci si sta tanto bene, noi di Rifondazione alle prese con la povertà di un partito che non ha finanziamenti da imprenditori e aziende “amiche”, non fa parte della casta ecc, potremmo pensare di “sacrificare” un nostro compagno e farlo passare per l’autore degli atti vandalici nella tenuta di Rimigliano. Ci beccheremmo i 30.000 euro della ricompensa, preziosi per mandare avanti le attività dei nostri poveri Circoli e magari poi daremmo una mano, anzi 10.000 euro di “contributo riparatorio” a Legambiente o al Wwf, con i quali condividiamo tante battaglie in difesa dell’ambiente, contro la speculazione edilizia e in particolare contro quella prevista a Rimigliano.

Noi speriamo che al più presto vengano individuati i responsabili di questi atti vandalici, per la gravità dell’atto compiuto e anche perché sinceramente non ci piace questo clima da far west, dove magari si spera che arrivi il nipotino di Clint Eastwood a fare il cacciatore di taglie del 2011. Abbiamo fiducia nell’operato delle autorità che svolgono le indagini e crediamo che nessuno debba in qualsiasi modo intralciare il loro lavoro per farsi un po’ di pubblicità».
m. p. La Nazione 19.10.2011

Taglia di 30mila euro su chi ha abbattuto gli alberi
Il fiume Cornia non è il Rio Grande e la Maremma non è il New Mexico, ma quando, nella notte, qualcuno ha abbattuto sette grossi alberi con relativi capanni per la caccia, nella tenuta di Rimigliano, l’amministratore delegato Maurizio Berrighi ha deciso di mettere una «taglia» di trentamila euro. Non per la cattura dei responsabili, ma per la fornitura di informazioni utili a risolvere il giallo per il quale stanno indagando polizia e carabinieri. Il raid notturno nella tenuta è arrivato dopo un’estate di discussioni sulla variante al piano regolatore contestatissima da comitati e opposizione al sindaco Pd Michele Biagi. La variante consente di trasformare i vecchi poderi della tenuita agricola in case per il mare. Anche la Regione con l’assessore all’urbanistica Anna Marson ha chiesto chiarimenti. Da parte loro i comitati hanno espresso la solidarietà a Berrighi per gli atti vandalici e si sono dichiarati estranei a qualsiasi tipo di azione violenta, per di più contro il verde che essi stessi dichiarano di voler tutelare. La taglia da 30 mila euro però fa discutere: per l’ex sindaco di Suvereto Rossano Pazzagli è un atto che non è proprio di un paese civile nel quale sono gli organi di polizia a fare le indagini. La taglia comunque rimane. E chissà che non porti a qualche risultato.
Luca Filippi – La Nazione 19-10-2011

Pubblicato su Gruppo d’Intervento Giuridico onlus (GRIG): Tenuta di Rimigliano, Far West, taglie e Vin Santo – 19.10.2011