«Nel Piano particolareggiato non c’era alcun progetto» (Gianni Anselmi)

«Nel Piano particolareggiato non c’era alcun progetto» (Gianni Anselmi)

L’ex sindaco Anselmi replica a Palombi: «Nel 2013 sono stati solo previsti dei manufatti tra l’altro diversi da quelli costruiti. Dopo è arrivato tutto il resto»

«Dispiace dover confutare le affermazioni dell’assessore all’urbanistica del Comune di Piombino circa i manufatti realizzati sul lungomare del porto di Baratti. Sostenere che le strutture costruite sono conformi al Piano particolareggiato approvato dal Consiglio Comunale nel 2013 è infatti fuori luogo».

 

L’ex sindaco e consigliere regionale del Pd Gianni Anselmi interviene sul dibattito riguardante le strutture realizzate a servizio del campo boe di Baratti, precisando che finché è stato sindaco lui (2014) non esisteva alcun progetto, ma solo il Piano particolareggiato. Importante certamente, ma che non definiva la progettualità dell’intervento in questione. Cosa che è stata fatta successivamente ed è stata approvata dalla Commissione Paesaggistica durante la legislatura Giuliani, e anche dalla Soprintendenza.

Una replica alle affermazioni dell’assessore all’Urbanistica Gianluigi Palombi dopo i rilievi effettuati a Baratti.«Quel piano – prosegue Anselmi – non contiene nessuna prescrizione progettuale di carattere edilizio ma si limitava ad enunciare per quel tratto di lungomare l’obiettivo di demolire le fatiscenti baracche esistenti e di sostituirle con strutture in legno a basso impatto e una passeggiata in legno. Non si davano dunque precise norme progettuali, limitandosi a demandare le soluzioni da adottare alla presentazione di un progetto edilizio unitario. Negli elaborati si davano anche alcune indicazioni grafiche – di carattere non prescrittivo – cui ispirare la progettazione dei manufatti e della passeggiata, che come è possibile verificare non sono simili, per altezza e forma, a quanto realizzato». E questo sarebbe il punto. Nel Piano particolareggiato non c’erano prescrizioni, anche se se si parlava di strutture di piccole dimensioni (ci sono anche disegni allegati ben differenti dalle strutture realizzate).

E allora cosa è accaduto dopo? A quanto pare non essendoci state indicazioni precise, i privati hanno fatto un progetto che ha passato le maglie degli apparati tecnici del Comune e della Soprintendenza (quest’ultimo parere positivivo estremamente curioso). «Il piano particolareggiato del 2013 non ha imposto quel tipo di scelta progettuale: era il progetto attuativo che andava valutato negli aspetti edilizi ed ambientali quando è stato presentato. È dunque tecnicamente non corretto imputare al piano del 2013 la scelta progettuale successivamente compiuta – conclude Anselmi -, il punto su cui ci dovrebbe concentrare è la conformità di questa al piano approvato. I disegni e le indicazioni grafiche che anche io ho votato sono chiare e nulla può essere addebitato al 2013 se non la volontà di qualificare quel tratto del golfo».

Il Tirreno 17.2.2020

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