Nuotando dopo la pioggia

Nuotando dopo la pioggia

Il Blogger Fantasma sull’inquinamento del mare a San Vincenzo:

Il 1 settembre 2014, nel mare di fronte a tutto il tratto urbano di San Vincenzo, dalla punta a nord del porto, fino a Riva degli Etruschi, sono stati registrati valori altissimi di inquinamento da coliformi ed enterococchi fecali, fino al quadruplo dei valori massimi consentiti dalla legge, con la conseguente chiusura per due giorni di circa il 90% delle spiagge cittadine.

Una simile circostanza non si era mai precedentemente verificata, o quantomeno mai con questa estensione e con questi elevati valori di inquinamento.
Quest’episodio, oltre che gravemente deleterio per l’immagine turistica di San Vincenzo, ha svelato l’esistenza, mai prima così oggettivamente certificata,  di un non trascurabile pericolo per la salute pubblica, perlomeno in determinate circostanze.
Cos’è successo, allora, il primo settembre?
E’ successo che. per la prima volta da anni  i prelievi routinari dell’ARPAT sono casualmente caduti nella mattinata susseguente ad uno scroscio di pioggia (10 mm) che, dopo quasi un mese di asciutto,  aveva interessato il paese poco dopo l’alba.
La risposta sembrerebbe quindi molto semplice: è stata una “conseguenza” della pioggia. Non certo una “colpa”, ma una conseguenza di quello scroscio di pioggia che ha smascherato altre colpe.
Quali sono quindi queste colpe e chi sono i colpevoli?

Leggi tutto su “San Vincenzo lavori in corso”

 

«Balneazione, crisi di immagine»

Protesta dell’Assemblea Sanvincenzina: «Assurdo balletto di ordinanze»

Sul caso dei divieti di balneazione che si sono succeduti dal 1° al 5 settembre e sulle critiche del sindaco Alessandro Bandini ad Asa e dell’assessore all’urbanistica Massimiliano Roventini ad Arpat, interviene la lista civica Assemblea Sanvincenzina (As) attraverso i suoi tre consiglieri comunali Francesco Battini, Massimo Cionini e Paolo Riccucci. Per As, questa vicenda rappresenta la più grave crisi per l’immagine del paese e il turismo locale.

«Siamo di fronte – sostengono i consiglieri di As – alla più grave crisi per l’immagine del turismo balneare e per i livelli di tutela della salute dei cittadini che si ricordi a San Vincenzo. In occasione di una piovuta ordinaria, non solo è saltata una stazione di sollevamento che aveva già fatto lo stesso scherzo un mese fa, ma la metà della costa sanvincenzina è risultata non idonea alla balneazione. Non siamo in grado di stabilire se sia colpa del degrado in cui versano gli impianti di sollevamento, se sia responsabilità degli scarichi abusivi o se qualcosa non abbia funzionato al depuratore della Valle.

Nell’attesa siamo portati a credere che i tre fattori abbiano concorso al raggiungimento del record negativo che dobbiamo incassare». La lista di minoranza ritiene che i recenti divieti di balneazione siano il risultato di «decenni di incuria e negligenze» circa i problemi del sistema fognario, e critica le esternazioni contro Arpat pronunciate dall’assessore Roventini: «Le istituzioni, dopo un imbarazzante balletto di ordinanze emesse e revocate, hanno scelto di ignorare le cause del problema e di puntare il dito su chi svolge i controlli. L’Arpat sarebbe infatti rea di ‘fare un prelievo – spiega As citando le parole di Roventini – in prossimità dei fossi lunedì mattina alle 10 dopo la bomba d’acqua che ha colpito San Vincenzo alle 6 del lunedì mattina.

Sinceri complimenti, il turismo ringrazia’. Un vero e proprio scontro istituzionale incomprensibile e pericoloso se si pensa che sia l’amministrazione comunale che l’Arpat dovrebbero perseguire la tutela della salute pubblica. Un’amministrazione che si scontra con chi fa le analisi perché non ha il garbo di farle quando si è quasi certi che tutto sia a posto, non è in grado di rappresentare e tutelare gli interessi dei cittadini. Con simili atteggiamenti – concludono Battini, Cionini e Riccucci – i problemi si moltiplicheranno e dovremo ancora a lungo lamentare la presenza di batteri fecali in mare e l’inopportuna tendenza delle agenzie di controllo a fare il loro dovere».

Paolo Federighi – Il Tirreno 7.9.2014

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