“Nuovo Ciaf con 10mila euro e scelte che non convincono”

Scrivono i genitori di “Tutelare Campiglia”:

«Certo che sul centro dell’infanzia la giunta tira diritto. Sono scelte fatte da tempo. Perché non vorranno mica farci credere che sia stato assegnato in un mese il lavoro o che questo progetto sia stato elaborato dall’inizio dell’anno».

Non sembra stupito il gruppo “Tutelare Campiglia” della notizia dell’incarico (da parte dell’amministrazione) di modificare la distribuzione interna del Ciaf per avviare il progetto di continuità scolastica 0-6 anni.

Si tratta di modifiche finalizzate a far coesistere una sezione di asilo nido a tempo pieno e due sezioni dell’infanzia a tempo pieno, ovvero una delle due presenti a Campiglia e quella di via Cerrini. La riprogettazione del Centro per l’infanzia, l’adolescenza e la famiglia ha un investimento di 10mila euro, e segue la riorganizzazione della scuola dell’infanzia che la giunta ha annunciato nei mesi scorsi: visto che ci sono sempre meno nuovi nati, l’obiettivo è di razionalizzare il servizio in termini di spazi, nell’ottica del risparmio e dell’efficacia del servizio stesso.

«Sicuramente ci sono il calo delle nascite e la crisi, ma non si può dare tutto per scontato – ribadiscono i genitori del gruppo –. Talvolta ci sono situazioni che si mettono in controtendenza rispetto a statistiche premonitrici che ci proiettano i dati addirittura al 2030. Siamo sempre convinti che il comune sia unico e che si debba lavorare per mantenere il borgo attivo, perché Campiglia capoluogo senza scuola perderà linfa vitale».

Il gruppo è nato per scongiurare il trasferimento della sezione campigliese, da questo però poi è partito per mettere in piedi proposte per rivitalizzare il borgo, da discutere insieme a sindaco e giunta.

«E continuano a dire che sono lungimiranti e che spostando una sezione si salva tutto il plesso “Amici” – spiegano – e noi continuiamo a essere pratici da non riuscire a vedere come questa azione possa essere positiva. Vedremmo più con favore un’amministrazione che si mette di fronte ai propri concittadini e si confronta con loro. Che non cerca soluzioni togliendo la sezione e tagliando al minimo il servizio scuolabus, che serve da trasporto anche alla scuola paritaria, ma che ascolta e cerca di proiettarsi davvero nel futuro immaginando che nel 2030 non ci possa essere solo un paese esanime senza servizi in loco che non potrà servire neanche per il turismo».

Continuano a puntare dunque il dito sulle decisioni della giunta. «Non ci vengano a dire che sono lungimiranti – sottolineano – , che si interessano di risolvere il problema perché continuare a incentivare la “distanza” tra Venturina Terme e Campiglia Marittima, dicendo che il borgo è scomodo, non è risolvere ma ghettizzare.

Avremmo voluto poter valutare anche altre possibilità e provare ad attuarle con l’aiuto della popolazione. Vanno avanti, assolutamente, investendo su una scuola nuova e alzando le tasse. Ma la chiamano lungimiranza».

Annalisa Mastellone – Il Tirreno 4.4.2017