Paradù, scoppia il caso delle nuove tende

Paradù, scoppia il caso delle nuove tende

Attrezzata la parte dissequestrata del villaggio, ma il Comune chiede documenti. Mariotti: «Abbandonati dalle istituzioni, così rischiamo di chiudere»

«La verità è che siamo stati abbandonati dalle istituzioni, in questo caso specifico dall’amministrazione comunale di Castagneto Carducci che non vuole prendersi nessuna responsabilità». Così Riccardo Mariotti, amministratore delegato della società Medonoratico, a capo del villaggio turistico Paradù, torna a parlare amaramente del caso.

«Dal 15 aprile del 2015 aspettiamo una autorizzazione che non arriva – continua -, utile a farci procedere coi lavori. Se continua così oltre al processo, dovrò fare i conti anche col fallimento. Anche la Procura attende l’autorizzazione per chiudere. Ci hanno sollevato da tutte le accuse di abuso edilizio, non si è toccato niente di intoccabile eppure continua il linciaggio. Io sto facendo tutto nel massimo rispetto della legge e non sono certo il furbino di turno, come mi si addita, ma un imprenditore che cerca di salvare la sua impresa e chi ci lavora».

Le nuove tende.
Mentre parte del villaggio turistico è ancora sotto sequestro (rimasta in sospeso la possibilità di costruire nuove casette ma soprattutto quante con una già dichiarata e importante riduzione, da oltre 600 ad un max di 400), la parte libera, con licenza già in essere dallo scorso anno, è stata nuovamente attrezzata dalla proprietà con tende temporanee, stile safari, ben integrate nella pineta. Ma qualcosa non va ancora perché dal Comune è partita una richiesta di inoltrare ulteriori documenti e chiarimenti in merito. «È stata presentata nei giorni scorsi da parte della soc. Medonoratico – dice Giorgio Badalassi, assessore all’edilizia privata – una comunicazione inizio lavori per attività edilizia libera per interventi di cui all’art. 136 della legge regionale Toscana n.65/2014. Il nostro ufficio tecnico con nota del 4 marzo, al fine di verificare l’esatto inquadramento giuridico dell’intervento e la conformità urbanistica, paesaggistica, delle norme e prescrizioni del Regolamento edilizio e degli strumenti urbanistici dei lavori in corso di esecuzione, ha chiesto alla proprietà di produrre ulteriori documenti».

La proprietà.
«Abbiamo già provveduto ad inviare gli incartamenti richiesti proprio perché non ci nascondiamo da niente e da nessuno, ma non c’è niente da verificare, non è nemmeno dovuto – spiega Mariotti – abbiamo scelto le tende per non farci entrare le roulotte, si tratta di una scelta di stile del villaggio o meglio del campeggio perché questo siamo, anche se veniamo trattati diversamente. È bello che ora in un campeggio sia proibito anche mettere tende. Si tratta di edilizia libera che non cambia la capacità ricettiva se questo è il dubbio, la licenza è la stessa dello scorso anno, sembra che ci siano leggi che valgono solo per il Paradù e sinceramente siamo un po’ stanchi di questo accanimento. Anche Renzi, visto che la giunta è Pd, ha chiesto agli enti di rispettare i tempi. E qui ci troviamo in attesa da più di un anno, tempi scaduti e imprese che rischiano grosso…».

L’amministrazione comunale.
«Comprendiamo le forti preoccupazioni della proprietà rispetto al futuro della struttura – dichiara il sindaco Sandra Scarpellini – ci pare però semplificatorio dichiararsi abbandonati senza rammentare il groviglio di problemi che continuano a sussistere per il Paradù, nonostante da oltre un anno non sia passata settimana in cui non abbiamo messo energie sulla questione. Il Comune continua a fare e farà tutto il possibile per dare stabilità ad un villaggio turistico importantissimo per l’economia del territorio nel solo modo in cui può essere fatto, ovvero nella garanzia della legittimità».

Divina Vitale – Il Tirreno 13.3.2016

 

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