Parco del Paradisino, il Comune resiste al ricorso di Forconi
Il proprietario della storica struttura aveva chiesto al Tar di annullare la delibera che ha cancellato l’edificabilità.
Il Comune di San Vincenzo ha deciso di resistere in giudizio al ricorso al Tar presentato il 21 marzo scorso dalla Paradisino srl dell’imprenditore venturinese Enio Forconi. Il proprietario del Paradisino, storico parco sanvincenzino polmone della vita sociale locale fin dagli anni Trenta ha notificato il ricorso al Tar dopo che il Comune, con deliberazione del consiglio comunale del 28 dicembre 2011, aveva sospeso in via di autotutela l’efficacia delle previsioni del piano attuativo relativo al Paradisino, approvato dal consiglio comunale nell’ormai lontano mese di giugno del 2006.
All’interno del Paradisino era prevista inizialmente la costruzione di 31 appartamenti da circa 50 metri quadrati l’uno. Ma il Comune, a quanto hanno sostenuto gli amministratori, avrebbe cambiato idea dopo le lettere di centinaia di bambini che frequentano abitualmente il parco e dopo l’opinione contraria al piano di edificazione espressa dai cittadini che hanno preso parte al percorso partecipativo per il nuovo piano strutturale, decidendo di tornare sui propri passi e di non concedere a Forconi la possibilità di edificare all’interno del parco.
L’amministrazione ha chiamato questo passo, dopo anni di cementificazione selvaggia del territorio, il primo di “una svolta ambientale” per il territorio sanvincenzino. Il problema, tuttavia, è che Forconi, forte di tutti i permessi e delle autorizzazioni richieste, ha investito in questi anni molti soldi per il nuovo ristorante del Paradisino (circa 2 milioni) – convinto di avere con le case nel parco un bacino di utenza adeguato – e altre considerevoli quantità di denaro per manutenzioni ventennali, progetti e quant’altro. Ed ecco che Forconi, attraverso i propri legali, ha deciso di ricorrere al Tar chiedendo l’annullamento della delibera del consiglio comunale del dicembre 2011 e il risarcimento dei danni subìti, che, in caso per lui positivo, sarà quantificato dal tribunale.
Secondo l’amministrazione la deliberazione consiliare, oltre a costituire il primo passo della già citata “svolta ambientale”, avrebbe una motivazione nell’interesse pubblico che imporrebbe di tutelare una zona di pregio ambientale a ridosso del litorale qual è quella costituita dal Paradisino. Ciò, secondo la giunta, rappresenterebbe una valida ragione per resistere in giudizio. L’incarico di assistenza e rappresentanza legale è stato conferito all’avvocato fiorentino Luisa Gracili – che ha già seguito alcuni passaggi della vicenda – per i cui oneri il Comune ha effettuato un impegno di 4mila euro di soldi pubblici.
Paolo Federighi – Il Tirreno 9.5.2012