PARCO E CAVE : Stop alle cave, ma nel 2018 – dibattito serrato sulla compatibilità

Comunicato del Comune di Piombino:

Cave, nessuna proroga oltre il 2018

Il consiglio comunale di Piombino, ad ampia maggioranza, approva un ordine del giorno con il quale si chiedono garanzie per il Parco

Si è conclusa con l’approvazione di un ordine del giorno comune, votato da tutte le forze politiche ad eccezione della lista civica “Per la tua Città”, la discussione sulle attività estrattive nel comune di Campiglia che si è svolta questa mattina nel consiglio tematico di Piombino.

Nel documento approvato, proposto da Sinistra Democratica, Verdi, Rifondazione Comunista Nuova Piombino e votato anche dall’Ulivo, Gruppo Misto e An, il consiglio comunale chiede al presidente del circondario di farsi carico delle preoccupazioni espresse dal dibattito, di escludere tassativamente aumenti delle escavazioni e prolungamenti delle concessioni rilasciate, con il termine ultimativo del 2018, secondo quanto già deliberato anche dal consiglio comunale di Campiglia, di aprire una discussione con tutte le istituzioni sul futuro della siderurgia, di vigilare con la massima attenzione sugli interventi di ripristino da realizzare e infine di valutare sulla possibilità di ridurre le coltivazioni della cava di Monte Calvi per salvaguardare l’attività del parco di San Silvestro.

Non accolta invece la mozione presentata dalla lista civica “Per la tua città”, che chiedeva a tutti gli altri comuni del circondario una presa di posizione forte sul ruolo della parchi Val di Cornia, e di esplicitare i limiti di operatività da riservare alla Società Cave sul territorio, evidenziando gli elementi di conflitto fra la continuazione dell’attività estrattiva e le possibilità di riapertura totale del parco di San Silvestro.

Ambedue i documenti sono stati presentati al termine di una discussione apertasi subito dopo l’intervento del sindaco di Campiglia Marittima Silvia Velo, la quale ha ripercorso le tappe fondamentali che hanno caratterizzato l’evoluzione dei rapporti tra società Cave, comune di Campiglia e parco archeominerario dal 1994 a oggi. Nel 1997, infatti il consiglio comunale di Campiglia aveva modificato il precedente protocollo del 94, stabilendo la possibilità di vendita da parte della società Cave anche del materiale di scarto, e non solo del calcare  utilizzato dalle acciaierie. Negli ultimi anni c’è stata un’intensificazione delle coltivazioni che attualmente raggiungono una produzione di circa un milione all’anno di calcare, assorbito solo in parte dalla Lucchini.

La discussione delle forze politiche ha messo in evidenza quindi le preoccupazioni legate alla convivenza tra il patrimonio culturale del parco e l’attività estrattiva.

«Sul rapporto complesso tra ceva e parchi siamo ancora di fronte a una serie di nodi non risulti – ha detto il sindaco di Piombino Gianni Anselmi nel suo intervento finale – In questi termini la questione del reperimento delle materie prime per gli stabilimenti siderurgici, dopo il 2018, quando l’attività estrattiva verrà chiusa, è una questione che riguarda il paese e spero che ci sia una presa d’atto collettiva, una questione che deve essere discussa a livello regionale e nazionale e non da un unico comune».

Piombino, lì 04/02/2008

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