Parco termale di Venturina: erano meglio i pini tagliati

La lettera di un cittadini a Il Tirreno:

“Ho letto sul Tirreno le parole del sindaco di Campiglia Marittima Rossana Soffritti che parlava dell’imminente inaugurazione dell’area fitness del parco termale, in anticipo sulla fine dei lavori. E il sindaco parla di quest’area come dedicata al tempo libero e al relax per tutti.

Oggi ci sono:

una piazza di cemento stampato con due stradine di accesso assolate e prive di vegetazione, un gazebo e attrezzi per il fitness che sembra di stare al luna park, tre ponticelli che scavalcano un bruttissimo canale in cemento di scorrimento delle piogge e 12 panchine con paline e cestini sparsi lungo l’anello dell’area fitness. Mancano ancora delle opere previste come giochi bimbi, muro di occultamento, recinzione in plastica.

Il sindaco afferma che in un contesto previsto di espansione urbana l’area è destinata allo svago e sosta, aree per la sosta non ci sono e non si sa dove verranno realizzate, le aree limitrofe sono in stato di degrado e abbandono, per lo svago si rimanda alle future iniziative.

Afferma altresì che la spesa per l’area era obbligata (prego il sindaco di chiarire al semplice cittadino in base a quale norma), che potrebbero esserci dei risparmi sul costo previsto di 413.000 euro considerati i ribassi in sede di gara per l’affido dei lavori, ma le modifiche aggiuntive tra le quali il gazebo aumentato da 48.000 a 64.000 euro, la riqualificazione vegetazionale con lo sradicamento dei pini da 31.000 a 56.000 euro, dei lavori non realizzati in economia con dipendenti comunali e affidati alle ditte per 40.000 euro tra cui lo stradello fitness, la cunetta fronte strada, i ponticelli, possono annullare i risparmi derivanti dai ribassi di gara.

L’area di relax e svago si sta realizzando su una delle più verdi di Venturina ed era tale perché abbandonata dopo il rimboschimento parziale della ex cava Cis, e ora, oltre ad aver sradicato cento pini per far posto al parco giochi, a seguito dei lavori ci sono altri 10 pini che dovranno essere abbattuti perché secchi, non vi cresce neppure l’ erba spontanea, in attesa che vengano ripiantumate nuove essenze (quando, quante, quale specie e manutenzione staremo a vedere), non si conoscono imprenditori che siano disposti ad investire nel piano di ulteriore ampliamento del parco termale pensato in epoca di sviluppo che oggi andrebbe rivisto e ridimensionato.

Grazie per l’opportunità di poter dire la mia su questa vicenda, che seguo e seguirò nei suoi sviluppi e poter dare il mio contributo volontario di partecipazione da lettore e cittadino.”

Matteo Graziano

Il Tirreno 15.3.2017

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