Piano cave, l’orizzonte del no può mettere tutti d’accordo

Piano cave, l’orizzonte del no può mettere tutti d’accordo

Dialogo tra Comuni e forze politiche: il limite sono i giacimenti già autorizzati. Sponda a Ticciati da Bertini (Gruppo 2019) e dalla sindaca di Suvereto.

«Se la sindaca presenterà le osservazioni che ha recentemente illustrato e se la sua intenzione è quella di andare a esaurimento dei giacimenti autorizzati, allora avrà il nostro sostegno». Le parole sono di Nicola Bertini, capogruppo in consiglio comunale del Gruppo 2019, che la sera del 4 ottobre ha presieduto l’assemblea pubblica organizzata dalla forza d’opposizione alla saletta comunale La Pira di Venturina.

Piano regionale cave (Prc) e possibile ampliamento della discarica di Ischia di Crociano gestita da Rimateria: questi i temi all’ordine del giorno di un incontro a cui hanno partecipato, tra gli altri, anche la sindaca di Suvereto Jessica Pasquini e l’assessora all’Ambiente del Comune di Piombino Carla Bezzini.

Carla Bezzini (centro)
Jessica Pasquini (a destra)

Il Prc, strumento di pianificazione territoriale che disegna la geografia toscana delle attività estrattive, è stato adottato dal consiglio regionale il 31 luglio. Per presentare le osservazioni, prima che il documento torni in consiglio per l’approvazione definitiva, c’è tempo fino al 20 ottobre.

La sindaca di Campiglia Marittima Alberta Ticciati ha sottolineato che chiederà alla Regione di rivedere il fabbisogno di materiale indicato in un piano che, per i giacimenti della Val di Cornia, prevede complessivamente circa 30 milioni di metri cubi di calcare da estrarre in vent’anni. Chiederà, inoltre, che la Toscana si faccia carico di un ragionamento complessivo sulle prospettive future della Val di Cornia, considerando le sue peculiarità.

Tutti aspetti, questi, condivisi anche dal Gruppo 2019. «Se il Piano cave sarà approvato la Val di Cornia diventerà il secondo sito estrattivo toscano – ha detto Bertini – ma le previsioni che interessano il nostro territorio non hanno ragione di esistere, anche perché non sembra che ci siano esigenze di mercato. Per la Val di Cornia serve un altro modello di sviluppo».

Per Bertini ben vengano osservazioni comuni al Piano, dunque, se i presupposti e il fine che si intende raggiungere sono gli stessi. «Io propongo che siano presentate osservazioni d’area», ha sottolineato il capogruppo. In quest’ottica «l’amministrazione di Suvereto dà la sua massima disponibilità per presentare un’osservazione unica – ha affermato Pasquini -. Se i Comuni lo vorranno porteremo avanti questa battaglia insieme. La prossima settimana, intanto, a Suvereto sarà discussa una delibera in cui verrà ribadito il nostro no al Piano cave».

Il Prc, dunque, incassa un altro parere contrario. Dopo le perplessità espresse dal sindaco di Monteverdi Marittimo Francesco Govi, che si è detto pronto ad organizzare clamorose forme di protesta, e dalla prima cittadina di Castagneto Carducci Sandra Scarpellini, la quale ha espresso la sua volontà di impedire l’apertura di nuove cave, arriva il no dell’amministrazione suveretana, nel cui territorio è previsto il giacimento di Monte Peloso.

La neo assessore all’Ambiente di Piombino Carla Bezzini, da parte sua, riferendosi al Prc, ma anche al possibile ampliamento della discarica di Ischia di Crociano, ha detto che «il dialogo tra i Comuni, da portare avanti al di là delle identità politiche delle amministrazioni, sarà fondamentale. Da parte nostra c’è l’impegno a voler fermare questi piani sciagurati».

Claudia Guarino – Il Tirreno 6.10.2019

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