Piano paesaggistico della Regione Toscana: il CxC fa il punto sui lavori in corso

Il 16 Maggio a Rosignano Marittimo è stato presentato dall’Assessore regionale Arch. Anna Marson e dal Garante della comunicazione prof. Massimo Morisi, lo stato di aggiornamento sul lavoro in corso per la redazione del Piano Paesaggistico che deve obbligatoriamente essere redatto dalle Regioni in ottemperanza al Codice dei Beni culturali e del Paesaggio del 2004.

La Regione Toscana è una delle quattro Regioni che ha avviato il lavoro di redazione del piano paesaggistico e conta di portarlo in adozione prima della conclusione dell’attuale mandato amministrativo.

Il Piano si preoccupa di raccogliere e coordinare organicamente tutte le informazioni sui vincoli esistenti sul territorio di qualunque tipo siano. In questo modo la regione  intende dare certezza dei vincoli e regole certe nel rilascio di pareri da parte dei Comuni e dei funzionari delle Soprintendenze. Altro aspetto del Piano è quello di dare una interpretazione dei caratteri paesaggistici della Toscana. A tale proposito sono stati individuati 20 Ambiti in ognuno dei quali è stata riconosciuta una omogeneità di caratteristiche delle invarianti definite dal P.I.T. del quale il piano Paesaggistico è parte integrante.

Le invarianti prese in considerazione nella redazione del Piano sono : le caratteristiche geologiche e idro-geologiche, i caratteri ecosistemici del paesaggio, i caratteri policentrici e reticolari dei sistemi insediativi e i sistemi agroambientali.

La redazione del piano è basato su una nuova cartografia a 1:50.000 (recuperabile anche a 1:10.000) che evidenzia le trasformazioni avvenute e su un ampio repertorio iconografico (foto e dipinti di varie epoche) che permette di valutare la percezione del territorio da parte di più generazioni come raccomandato dalla Convenzione europea. Tutta la cartografia e l’apparato normativo supportato da esemplificazioni grafiche , definiscono gli ambiti omogenei e daranno gli obiettivi di qualità da raggiungere nelle trasformazioni previste dagli strumenti urbanistici nella maniera più chiara e inequivocabile possibile.

Dal dibattito seguito alla illustrazione è emersa la preoccupazione che il piano si cristallizzi  senza aggiornarsi continuamente in base alle trasformazioni che avverranno e alla luce delle ricerche storiche e archeologiche in corso. Inoltre il pubblico si è chiesto se non c’è il rischio che il piano paesaggistico diventi scarsamente significativo per la “autonomia” dei vari assessorati sui temi di loro competenza che spesso ha portato e continua a portare a forti contraddizioni nelle scelte e nelle conseguenti ricadute sul territorio la cui visione spesso risulta non omogenea ma settorializzata.

E’ stato assicurato che la struttura del Piano è costruita apposta per farne uno strumento sempre aggiornato e che in base al Codice dei beni culturali e del paesaggio, il Piano Paesaggistico è sovraordinato ad altri strumenti di pianificazione. L’Assessore Marson ha tenuto comunque a precisare che sono in corso incontri per coordinare alcune azioni degli assessorati come, ad esempio, nel caso della modifica in corso di redazione, della legge 78/98 relativa a cave e miniere.

Infine il Garante prof. Morisi ha tenuto a sottolineare l’importanza, anche politica, che il Presidente della Regione dà alla definizione del Piano Paesaggistico che insieme alla modifica della legge 1/2005 dovrebbe, si spera, attivare processi più virtuosi e scientificamente corretti di quanto non sia avvenuto negli ultimi anni.

20 Maggio 2013

Comitato per Campiglia