Piazzale della stazione: new look?

Piazzale della stazione: new look?

Grazie a Rossano Pazzagli che ha pubblicato queste due foto su Facebook, con il commento seguente:

“Qualcuno sa cosa sono? panchine? e la beffa della pensilina aperta ai venti e alle intemperie… e qualche albero non era meglio di quelle ingombranti fioriere metalliche? estro di progettisti, ovvero come sciupare un piazzale.”

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4 pensieri su “Piazzale della stazione: new look?

  1. secondo me quei bussolotti sono pensati per ‘mele al forno’ soprattutto d’estate.. ma, a parte gli scherzi, penso che siano posizionati, insieme alle fioriere, per non far salire le macchine su marciapiedi, visto la difficoltà della sosta: per esempio quando arrivano gli studenti. Per quello che riguarda le fioriere..no comment
    Invece il problema più grave è secondo me la pensilina d’attesa : è il modello in uso in quasi tutte le stazioni della costa verso Livorno, ma , in altri casi, sono riparate su i tre lati. La nostra, troppo alta e orientata a nord è completamente inutile ! chi l’ha provata lo sa bene.
    Il vero problema secondo me è che progettisti e amministratori non frequentano la stazione e non usano il treno.
    Parlare dei parcheggi, dell’illuminazione e della pulizia è qui fuori tema.

  2. Vorrei ricordare che quando scrissi alcuni mesi fa una lettera sulla ‘sistemazione’ del piazzale della stazione come frutto di un modo sgangherato di fare politica ricevetti molti giudizi sferzanti.

    I piu’ tradivano il disagio di vivere, continuare a vivere in un non luogo. Quel piazzale ne e’ esempio perfetto. quando poi accennai al ridicolo cambio di nome al paese venturina, come se cio’ costituisse da se solo motivo per essere finalmente una comunita’ e non un aggregato di case, allora qualche solerte mi ricordo’ le antichissime e nobilissime e millenarie origini del luogo. a cotanta erudizione non risposi convinto sempre piu’ che la questione identitaria sia una questione che forse andrebbe affrontata con maggiore calma e ponderazione, perche’ scoprire che non si e’ quel che si vorrebbe o si proclama di essere potrebbe costituire un primo passo per recuperare la bussola da tempo smarrita. roberto mancini

  3. a parte la forma improbabile dei nostri panchetti, mi sono ricordata che in piazza Santa Maria Novella a Firenze ci sono grandi sedute dello stesso materiale ( corden ?)che furono oggetto di satira come cuoci uova su qualche giornale locale.
    Quindi , per chi non lo sapesse, questo materiale elegante (?) fa tendenza e non è un ghiribizzo campigliese.
    Certo che architetti e compagnia non sanno più cosa inventare…sempre in peggio.

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