Poggio all’Agnello: resort con spiaggia riservata a Baratti. L’assessore all’urbanistica non vuole commentare

Giusto il tempo di rifinire gli interni e sistemare gli arredi. Il nuovo resort di Poggio all’Agnello aprirà il prossimo primo marzo. A confermarlo è Maurizio Berrighi che, a capo della società “Immobiliare Milanese Srl”, ha rilevato la fattoria nel 2007 e ha lavorato alla sua riconversione in villaggio turistico.

La convenzione per la riconversione della ex fattoria è stata firmata nel 2003 dal Comune con la società Agricola Populonia, che iniziò i lavori senza riuscire a portarli a termine. La situazione restò bloccata fino al 2007, fino all’avvento della cordata di Berrighi.

La conferma dell’apertura del nuovo complesso turistico giunge proprio all’avvio della discussione sul piano particolareggiato con i primi incontri con le associazioni e gli operatori di Baratti e Populonia. In attesa delle definizione del piano, si sono già fatte sentire le polemiche sulle ipotesi progettuali, tra cui è compresa la realizzazione di un hotel al Casone e di un altra struttura alberghiera a Populonia. Il rischio è che i progetti di espansione turistica, con il via libera per strutture destinate a un target medio-alto, possano stridere con la tutela del delicato equilibrio sul Golfo di Baratti.

In questo contesto il villaggio turistico di Poggio all’Agello, che pur si basa sul recupero degli edifici esistenti, non passa inosservato. E’ già online il sito del villaggio turistico, con le strutture comprese, i servizi e le tariffe. Nel nucleo centrale dell’ex fattoria, che occupa un totale di 58mila mq, sono stati realizzati 220 appartamenti, disposti in edifici separati, a partire da monolocali, fino a bilocali con loft e trilocali, per un totale di 800-900 posti letto. La struttura dispone di ristorante, centro congressi, bar, area fitness, quattro piscine e quattro campi sportivi polivalenti. Il resort è servito con un parcheggio con tettoia per 277 auto. «Abbiamo realizzato una struttura che guarda al turismo internazionale – racconta Berrighi – l’idea non è creare un luogo esclusivo e isolato, ma una realtà che dialoghi col territorio e porti ricchezza diffusa per i residenti».

La convenzione firmata nel 2003 stabiliva la concessione di un tratto di spiaggia nel Golfo di Baratti, riservata ai clienti del resort. «La spiaggia veniva affidata in cambio di precisi impegni dei privati – spiega Berrighi – abbiamo fatto la nostra parte, pagando gli oneri di urbanizzazione e realizzando le opere pubbliche previste, tra cui il nuovo acquedotto, il parcheggio interno a Populonia e l’intervento nell’area di Caldanelle. Adesso aspettiamo una risposta dal Comune, ma è chiaro che un villaggio di questa portata necessita di uno sbocco sulla spiaggia».

E’ molto probabile che la spiaggia privata sorga nel tratto finale del Golfo, nella spiaggia sassosa di fronte al ristorante Canessa, dove sarà allestito uno stabilimento con 130 ombrelloni. Nulla è definito fino all’approvazione del piano, ma i gestori del resort sembrano avere “buone sensazioni” sulla concessione della spiaggia privata che, sul sito, è già prenotabile al prezzo di 140 euro a settimana.

LUCA CENTINI

Il Tirreno 10-9-2010

Spiaggia al resort, Francardi prende tempo

«Stiamo verificando tutte le soluzioni, ma occorre attendere la definizione del piano particolareggiato». L’assessore all’urbanistica non vuole commentare le dichiarazioni rilasciate da Maurizio Berrighi, che aspetta la risposta dal Comune sulla concessione di un tratto di spiaggia, ricavata nel Golfo di Baratti e riservata ai clienti del resort.

Lo sbocco sul mare era previsto nella convenzione firmata nel 2003 tra il Comune e “Agricola Populonia”, gli ex proprietari della fattoria di Poggio all’Agnello. «Non è il momento di fare commenti – taglia corto Francardi – quel che posso dire è che di certo non saranno aumentate le concessioni private sulla spiaggia e non si occuperà neanche un metro in più di arenile pubblico».

La concessione della spiaggia privata è tuttavia solo un aspetto del confronto sul destino del Golfo, avviato ufficialmente giovedì con i primi incontri sul piano particolareggiato con le associazioni e gli operatori di Baratti e Populonia. I dubbi sulle ipotesi progettuali, a partire dai nuovi hotel al Casone e a Populonia fino alla chiusura del traffico di accesso al Golfo, sono già emersi. «Non abbiamo pregiudizi sugli investimenti finalizzati a creare nuove opportunità ricettive – ha spiegato Luigi Coppola, capogruppo Udc – ma siamo perplessi sulle caratteristiche e soprattutto sulla fruizione di un’area limitata come può essere quella del Golfo di Baratti. Da un lato Poggio all’Agnello, dall’altro il Casone, il nuovo centro velico e le strutture esistenti, significherebbe limitare il tratto di spiaggia libera per soddisfare le esigenze delle vecchie e “nuove” attività».

Alle perplessità sui contenuti della bozza del piano si aggiungono le critiche per il metodo scelto per impostare la discussione pubblica. «Prima si propaganda l’approvazione della documentazione per richiedere il riconoscimento dell’Unesco, preludendo la massima salvaguardia del territorio di Baratti – commenta Legambiente Val di Cornia – dopo si lancia il dibattito pubblico, senza mettere la popolazione in grado di conoscere i dettagli, in quanto il piano viene pubblicato solo una quindicina di giorni dopo ma ne abbiamo notizia dopo un mese». E sui contenuti «il piano sembra costruito a pezzi – incalza Legambiente – sono singoli progetti che rispondono solo a singole esigenze imprenditoriali, piuttosto che alle esigenze generali di allentare le presenze e garantire l’integrità del golfo». Intanto le adesioni al gruppo “Giù le mani da Baratti”, nato su Facebook, sono salite a 336, con un’impennata di circa 100 iscrizioni in un solo giorno. (lu.ce.)

Il Tirreno 11-9-2010