“Quelli del Comitato non rispettano il Consiglio comunale” – dixit Silvia Velo

Riproduciamo l’intervista del Sindaco di Campiglia pubblicata nell’edizione di febbraio di l’Etrusco:

Intervista a Silvia velo: il primo sindaco donna
L’Etrusco ringrazia l’On. Silvia Velo perché, pur superimpegnata per lo svolgimento del triplo ruolo come sindaco di Campiglia, come parlamentare alla Camera dei deputati e come giovane mamma ha trovato il tempo per concederci un’intervista. Quest’anno scade il suo secondo mandato e, qualora lo desiderasse ancora, la legge impedirebbe una sua nuova elezione. Lascia la poltrona, quella di sindaco che, a dir la verità, non è poi troppo comoda. I bisogni dei cittadini sono molti e a volte si riscontrano situazioni delicate per non dire disperate. Lei ci ha detto che ce l’ha messa tutta e noi, svolgendo il nostro lavoro di soggetti curiosi, critici, qualche volta anche con l’”iper” davanti, crediamo che sia vero: ce l’ha messa tutta.

Dei due periodi amministrativi, qual’è stato il più tranquillo?

Non sono in grado di dare una risposta secca. Ambedue i periodi hanno avuto le loro difficoltà. Il primo per mancanza di esperienza. Avevo fatto solo il consigliere comunale, non ero mai stata assesore ed avevo cominciato a fare attività politica da poco. La prima fase, quindi, si è caratterizzata per la fatica per entrare nel meccanismo non solo amministrativo, ma anche politico. Le difficoltà del secondo periodo è dovuta al fatto che dal 2006 faccio un lavoro “doppio” (deputata al Parlamento n.d.r.). Pensavo che l’ultima parte del periodo da sindaco dovesse essere in discesa, di raccolta di quello che era stato seminato, invece si è raddoppiato l’impegno. .

Se ne lamenta?

Non sono certo il tipo che drammatizza: primo perché c’è chi sta peggio, secondo perché la polita è una scelta. Però, anche da un punto di vista organizzativo, suddividersi sui due impegni non è stato uno scherzo.

Visto dall’esterno, sembra che nel secondo periodo vi sia stata una contrapposizione più forte, mi riferisco al rapporto con Rifondazione Comunista, al comitato e via dicendo…..

Nella prima amministrazione Rifondazione Comunista era all’opposizione. Nella seconda è entrata in maggioranza e poi ha deciso di uscirne. Dopo l’uscita, però, ha fatto la sua opposizione, ha portato le sue critiche, ma sempre in maniera serena. In seguito si è sviluppato il Comitato che è un fenomeno che sta attraversando tutta l’Italia e la nostra regione in particolare. L’opposizione a Campiglia ha fatto sempre il suo dovere, si è opposta quando lo ha ritenuto opportuno, ha condiviso le scelte della maggioranza quando giudicava giusto sostenerle. La novità del Comitato che si è costituito è quella di scegliere sempre la contrapposizione. Naturalmente è una sua scelta legittima. ta legittima. .

Il Comitato di Campiglia sembra, però, piuttosto virulento….

I comitati, come dicevo, non sono solo un fenomeno campigliese, in tutta la toscana, c’è una rete di comitati ed è un fenomeno su cui la politica si deve interrogare…. Quello di Campiglia pone questioni vecchie di qualche anno. Scelte urbanistiche addirittura del 1995 come quella di Fonte di Sotto, o del 2003 come la zona artigianale della zola delle Lavoriere. Tutte scelte su cui, all’epoca si era registrato un atteggiamento unanime del Consiglio Comunale.

Forse in Toscana, ma sopratutto nel nostro circondario si pensa che il PD possa essere battuto più da sinistra con i comitati che dal centro destra che non esite….

Si è così specie in Toscana, ma ripeto che le questioni poste dal comitato sono state oggetto di approfondimento e discussione e le decisioni hanno avuto il sostegno di tutto il Consiglio Comunale. Ci sono due facce della medaglia c’è chi protesta legittimamente e io ho sempre cercato di ascoltare e ripsettare…

Anche se il comitato non lo ammette….

Sono quelli del Comitato che non rispettano il Consiglio Comunale, hanno sempre di identificato le posizioni del Consiglio Comunale come le mie personali, ma non è così. Ogni volta che hanno posto una questione ho sempre relazionato e discusso in Consiglio Comunale. E’ la politica che è fatta così, non pretendo che tutti siano d’accordo e di avere le folle plaudenti all’unanimità nei miei confronti, non fa parte del mio modo di pensare….

Le questioni in discussione sono la centrale biomasse, il cementificio alle Lavoriere tanto per citarne alcune……

Per la centrale elettrica siamo fortemente contrari. Chi deve decidere sulla questione è la provincia che però ha un parere negativo del Comune. Credo che non possa non tenerne conto.

Per il cementificio ripeto per l’ennesima volta, anche se ne sono un po’ stanca, che non c’è nessun progetto di cementificio. La produzione del cemento ha un forte impatto ambientale, consuma una grande quantità d’acqua e richiede un superficie 10-20 ettari di terreno ed oltre. Nella zona di Lavoriere, adiacente alla zona industriale di Campo alla Croce, è stata individuata nel 2002-2003 una nuova zona produttiva, chiamata: Area Valorizzazioni Inerti, destinata prevalentemente alla ricollocazione delle attività che erano nella zona dell’area termale. Fu individuata quell’area perché, in ambito comprensoriale, fu deciso che era meglio concentrare in un’unica zona attività che, per la loro natura, nessuno vuole vicino piuttosto che sparpagliarle per il territorio. Delle attività all’interno della zona termale, si è trasferita solo Bentonval mentre un’altra ha chiuso lasciando disponibile lo spazio dove poteva ricollocarsi. Lì possono insediarsi altre aziende che rientrano nella tipologia prevista. Nell’aprile scorso una azienda importante ha chiesto la compatibilità per la collocazione di una attività per la produzione di clinker. Si tratta di un prodotto intermedio per il cemento, non è, quindi, un cementificio che consuma molto territorio ed acqua. Il progetto, se verrà presentato,  sarà  analizzato. Se risultasse compatibile al tipo di insediamenti previsto, si dovrà autorizzare.

Tutto regolare dunque….

Dirò di più, L’area è stata oggetto di variante urbanistica, oggetto di piano attuativo, di concessione urbanistica per opere di urbanizzazione. Tutto questo è avvenuto negli anni passati senza che ci fosse  un’osservazione alla variante al piano regolatore da parte di chi che stava in quella zona. Solo a cose fatte, con l’insediamento della Betonval, qualcuno ha deciso che non era piacevole vedere i capannoni.

Certo non deve essere un panorama esaltante…

Mi rendo conto che a chi ha comprato la casa da quelle parti, a chi storicamente vi abita, a chi ha ristrutturato un ex podere per andare al mare, non piaccia la visuale. Ci siamo fatti carico di imporre l’alberatura e la schermatura, ma la campagna aperta è ovviamente più bella dei capannoni.

Quali sono le realizzazioni di cui va fiera?

La rocca e la zona termale. Quello della rocca è un bel restauro e non era facile. Della zona termale già si parlava negli anni ’80, noi abbiamo messo in campo, nella scorsa legislatura, il piano attuativo e le opere di urbanizzazione. Potrei aggiungere, come realizzazioni, lo sviluppo di Campo alla Croce, Il CIAF (Centro infanzia adolescenza e famiglia n.d.r.) aperto a Venturina che è una bellissima struttura di grandi dimensioni e innovativa sul piano tecnologico.    .

Campiglia ha avuto sempre un’attenzione verso i ragazzi in età pre scolare e scolare…..

Quando sono stata eletta sindaco per la prima volta, nel Comune c’erano sei sezioni di scuola materna, oggi ce ne sono nove.

Non hanno pesato la crisi e le ristrettezze di bilancio?

Abbiamo fatto delle ristrutturazioni, alcune esternalizzazioni che ci hanno permesso di incrementare i servizi con pochi soldi in più: Abbiamo ridotto notevolmente l’indebitamento del Comune ottenendo risparmi sugli interessi. L’unico aspetto negativo è quello di aver dovuto aumentare l’utilizzo degli oneri di urbanizzazione sulla spesa corrente anche se siamo al di sotto della media dell’utilizzo degli altri comuni.

La politica di chiamare i cittadini a raccolta per fare scelte di carattere economico, come nel caso del bilancio partecipativo nel suo comune.  non ha il sapore di una iniziativa demagogica?

E’ un tema molto serio che richiama la crisi della politica. A differenza di altre nazioni, noi, sino ad una ventina d’anni fa, avevamo una forte partecipazione alla vita politica, e i partiti svolgevano una grande opera di mediazione fra istituzioni e società. Questo si è perso. Senza soffermarsi se è un bene o male, nel nord Europa hanno percentuali di votanti molto basse e nessuno si sogna di dire che quei paesi non sono democratici, dobbiamo ammettere che per le nostre tradizioni c’è una crisi della politica. L’elezione diretta dei sindaci ha ancora ridotto la partecipazione. L’intento è quello di raggiungere un equilibrio tra la necessità di tenere il contatto con i cittadini facendo la sintesi delle loro richieste e, assumendo il ruolo di classe dirigente che la legge dà ai sindaci, prendere le decisioni e fare le scelte dopo aver individuato l’interesse generale.

Può fare un esempio concreto per chiarire il concetto.

A maggio dell’anno scorso, le mamme e le famiglie fecero presente che c’erano 35 bambini in lista d’attesa per gli asili nido. Pensando che questa esigenza corrispondesse all’interesse generale ho bloccato alcuni investimenti per il recupero del parco della Fonte di Sotto a Campiglia dirottandoli sulla scuola. Le associazioni che fanno attività in quel parco non erano contente, però, spiegata l’esigenza,  hanno capito. E’ stata una conclusione felice, ma non sempre ci riusciamo.

E il bilancio partecipativo…

Devo dire che i nostri cittadini sono molto responsabili. Si tratta di un’occasione di ascolto, ma anche di sintesi e di confronto. E’ anche un’occasione per informare la cittadinanza di come spendiamo il suoi soldi.

Attualmente il suo impegno parlamentare a cosa è rivolto?

Attualmente seguo per il PD in un disegno di legge bipartisan sulla sicurezza stradale. Ci sono già stati inasprimenti di pena per la guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti. Non credo che si possa continuare ad inasprirle all’infinito. C’è la necessità che il Governo ponga questa questione come priorità. Ancora non lo ha fatto pur avendo incentrato la campagna elettorale sulla sicurezza, ma solo su quella relativa agli immigrati e alla microcriminalità. C’è molta più probabilità di perdere la vita investiti da un auto che per effetto della microcriminalità. Ci sono sulla strada seimila morti all’anno, diciassette il giorno. quattro volte le morti sul lavoro. C’è l’esigenza di fare un salto di qualità nei controlli e nella vigilanza sulle strade. E’ inutile inasprire le pene quando la probabilità di essere individuati è irrisoria. Sulla certezza della pena, inoltre, c’è una casistica imbarazzante su quanto rischia un soggetto che ha ammazzato una persona perché ubriaco al volante.

Pensa che l’esperienza di parlamentare le dia più soddisfazione di quella che si sta per concludere?

L’esperienza da sindaco è senza dubbio quella che da più soddisfazione. Da parlamentare non avrò il contatto con la gente e la possibilità di decidere come da sindaco.

Come lascia Campiglia?

L’impegno è stato totale e sarei contenta si dicesse che ho lasciato Campiglia un po’ meglio di come l’ho ricevuta.

 

Risposta del Comitato per Campiglia pubblicata da l’Etrusco marzo 2009