Rimigliano, Biagi non torna indietro

Strappo con Marson: «Non mi ha mai parlato di percorso partecipativo»
Tortolini polemico con l’assessore regionale «Questa vicenda va chiusa, è durata fin troppo»

«Che l’assessore Marson propone un percorso partecipativo su Rimigliano l’ho saputo oggi, leggendo Il Tirreno. Di recente abbiamo avuto numerosi incontri, venerdì ci siamo pure sentiti per telefono, mai mi ha detto questa cosa. Non mi pare che parlarne durante un incontro pubblico come di un appello al sindaco di San Vincenzo sia il modo corretto di rapportarsi tra le istituzioni».

Per una volta Michele Biagi pare decisamente contrariato. Le questioni di Rimigliano e dell’ecomostro dei Lecci, esplose in piena stagione, le critiche della Regione arrivate per bocca dell’assessore all’urbanistica Anna Marson, le gravi accuse alla politica ambientale del Comune da parte del professor Salvatore Settis lo hanno convinto a esprimersi a tutto campo: «Su Rimigliano – dice Biagi – il mio percorso con la Regione è sempre stato improntato al confronto. A questo punto però restano da verificare le controdeduzioni che abbiamo presentato alle osservazioni della Regione, poi la decisione finale spetterà al consiglio comunale».

Insomma, nessuno spazio all’ipotesi di un percorso partecipativo che coinvolga i sanvincenzini nella decisione sulle sorti dell’ex tenuta Parmalat, 560 ettari in cui sorgeranno un albergo e 180 alloggi: «Ripeto, non critico lo strumento – dice Biagi – ma in questo momento non vedo a cosa servirebbe un percorso partecipativo. Sono passati sette anni, le posizioni sono chiare, direi che ci siamo confrontati a sufficienza. Ora è il momento di decidere».

A sostenere la posizione di Biagi c’è poi il commento di Matteo Tortolini, consigliere regionale e coordinatore delle politiche sull’ambiente del Pd toscano: «Sarebbe davvero curioso – dice Tortolini – che nei giorni pari la Regione si confrontasse seriamente sulle controdeduzioni del Comune e nei giorni dispari sempre la Regione chiedesse la sospensione del piano urbanistico su cui è in corso questo tipo di lavoro. Credo che le parole dell’assessore Marson siano state male interpretate, perché non posso pensare che i rapporti istituzionali in Toscana abbiano raggiunto un simile livello di ambiguità e di confusione. Credo che ci siano tutte le condizioni per chiudere una vicenda che è durata sin troppo».

Tornando a Biagi, il sindaco è decisamente laconico nella replica alle accuse di Settis nei suoi confronti: «Sentir dire da un professore che un sindaco fa pena solo perché non la pensa come lui, non mi pare granché».
Al Forum invece, che lo attacca da giorni sulla vicenda della palazzina nel bosco dei Lecci, vuol ribadire «che il progetto di recupero era in regola e per questo è stato approvato. Un’altra cosa è la verifica delle difformità rilevate in corso d’opera, e il Forum dovrebbe sapere che i controlli, ed eventualmente i rilievi sulle irregolarità, li fanno i tecnici e non i sindaci».

Biagi poi non accetta di essere criticato «perché ho detto di aver mandato i tecnici a fare controlli dopo aver letto sul Tirreno dell’altezza presunta della palazzina. Spesso ci si affida alle segnalazioni, se in un caso come questo è stato un giornale a farla, cosa c’è di strano?».
Cristiano LozitoIl Tirreno 17.7.2011

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