Rimigliano: massacro di pini per una rotonda

Rimigliano: massacro di pini per una rotonda

Per risolvere problemi di traffico stagionale tra il Park Albatros e la Principessa, si prevede di realizzare una strada larga quasi 13 metri contro gli attuali 5,5/6, e una rotonda di quasi 30 metri di diametro che porterà all’abbattimento di bellissimi e imponenti pini.

Il Comitato per Campiglia suona l’allarme e si rivolge alla Soprintendenza. 

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Natura, paesaggio, storia al Park Albatros
ALLES KAPUTT!!!

 

Come abbiamo letto dalla stampa, il 7 Settembre 2016, il Comune di San Vincenzo ha pubblicato l’Avviso di avvio del procedimento per il Piano attuativo Camping Park Albatros in variante al RU per Rimigliano 2011.

Tutto ciò avveniva mentre scoppiava il caso di quella che è forse il più grande esempio di abusivismo nella Val di Cornia e non solo, ma evidentemente l’efficienza del Comune nel soddisfare le richieste dei costruttori è in certi casi fuori dal comune.

L’analisi di quanto prevede il progetto e in pratica di quanto è già stato fatto senza alcun permesso e che la Variante presentata di fatto sana, è stata benissimo illustrata e documentata da Assemblea Sanvincenzina al cui lavoro di analisi rimandiamo.

Quello che il Comitato per Campiglia continua a denunciare è quanto la Società Figline Agriturismo S.p.A. proprietaria del Villaggio Turistico ha proposto per risolvere il problema del traffico su via delle Caldanelle e su via della Principessa. Per risolvere problemi di traffico stagionale, il progetto prevede di realizzare una strada larga quasi 13 metri contro gli attuali 5,5/6, e una rotonda su via della Principessa di quasi 30 metri di diametro che porta all’abbattimento di bellissimi e imponenti pini che caratterizzano il punto di innesto di via delle Caldanelle con via della Principessa e che funzionalmente e paesaggisticamente fanno parte del Parco di Rimigliano.

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Questo progetto del tutto sovradimensionato, è un vero scempio che scaturisce da una totale incapacità di leggere la storia della trasformazione di questa parte del territorio e di saperne individuare i caratteri distintivi da tutelare ad ogni costo.

Se analizziamo il contesto è chiarissima l’esistenza di una gerarchia nel sistema viario: la realizzazione del Viale della Principessa (opera urbanistica importantissima per l’epoca, fatta realizzare da Maria Anna Buonaparte, detta Elisa Baciocchi, principessa di Lucca e Piombino) costituisce un elemento viario principale e innovativo rispetto alla Aurelia, parallelo al mare, sul quale si innestano le strade minori che servivano e servono le grandi Tenute Agricole della Val di Cornia.

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Questa gerarchia è stata fino ad oggi mantenuta per le tre strade extraurbane che sfociano sulla via della Principessa tra San Vincenzo e Populonia Stazione con innesti più o meno organizzati, ma comunque tutti privi di rotonde e altre soluzioni anonime e presenti indifferentemente in qualunque periferia urbana (foto in alto).

E` un sistema debole dal punto di vista di tecnica stradale ma è qualificante di questo contesto paesaggistico ed è inaccettabile quindi che venga stravolto completamente e permanentemente per funzioni esclusivamente stagionali. Gli innesti di queste strade dovrebbero essere al massimo del tipo esistente immediatamente prima del nuovo svincolo per Baratti e Populonia. Per capire l’estraneità di una rotonda in questo contesto basta vedere la rotonda per Baratti Populonia (foto in basso), estraneità che è almeno in parte giustificata dalla necessità di ovviare ad un traffico giornaliero di migliaia di auto nei periodi di alta stagione balneare .

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Nel caso del Park Albatros il problema del traffico è del tutto diverso si tratta di gestire un traffico veicolare costituito quasi esclusivamente dalle auto di chi arriva e parte dal soggiorno nel villaggio e che usa l’auto per gite o per raggiungere zone di mare diverse da Rimigliano e di mettere in scurezza gli spostamenti di pedoni e ciclisti provenienti dal Camping-villaggio.

Nel caso del Park Albatros allora non si tratta di fare una specie di autostrada, tagliando tutte le alberature esistenti, facendo rilevati impattanti di materiali scavati dai monti vicini per migliaia di metri cubi, per realizzare una bruttura che resterà per sei mesi all’anno come un relitto abbandonato di periferia urbana. Si tratta di fare minime modifiche alla strada attuale destinandola al solo traffico veicolare e di realizzare un percorso per pedoni, passeggini e biciclette separato dal percorso meccanico utilizzando soluzioni più leggere, meno impattanti e usando forme e materiali più assimilabili al contesto naturale. In questa ottica il Comitato aveva proposto di realizzare un percorso pedonale ciclabile impostato sulla zona umida a lato della strada esistente, su palizzate in legno e piano di percorso analogo a quelli che si realizzano per salvare le dune.

Per l’innesto nella via delle Principessa, come si è detto, il progetto della proprietà prevede la realizzazione di una rotonda di circa 30 metri di diametro analoga a quella di Baratti.

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E` una soluzione inutile perché non è neppure determinata dall’innesto di quattro strade e potrebbe essere sostituita con il tipo di innesto già esistente altrove sulla stessa via della Principessa

E` una soluzione distruttiva perché obbliga ad abbattere necessariamente alberi bellissimi.

E` una soluzione fatta male perché dai disegni si capisce che i progettisti si sono anche dimenticati della presenza della pista ciclabile realizzata sul lato mare della via della Principessa, che non appare in nessun grafico e che sembra annullata dalla rotonda stessa.

Il Comitato per Campiglia chiede alla Soprintendenza ai Monumenti di annullare il nulla-osta già rilasciato per l’allargamento della strada prevista nella Convenzione per la realizzazione degli interventi nel “Camping Village Park Albatros”, visto che ancora i lavori non sono stati attuati, e di escludere la realizzazione della rotatoria su via della Principessa.

Il Comitato per Campiglia denuncia la totale insensibilità dell’Amministrazione di San Vincenzo di fronte ai problemi di tutela del patrimonio paesaggistico visto che il turismo è la più importante fonte di lavoro del Comune.

Come è chiaro a tutti, chi permette di compromettere il paesaggio di fatto compromette il turismo attuale e futuro che sarà sempre più attirato dai luoghi dove l’efficienza della offerta ricettiva si sposa con l’attenzione, anche molto rigida, alla tutela del patrimonio generatore del turismo stesso.

Campiglia Marittima 19 novembre 2016

Comitato per Campiglia
Arch. Alberto Primi

Lettera inviata a:

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA
Lungarno A. M. Luisa de Medici 4
50122 FIRENZE

SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI, PAESAGGISTICI, STORICI, ARTISTICI ED ETNOANTROPOLOGICI PER LE PROVINCE DI PISA E LIVORNO
Lungarno Pacinotti 46
6100 PISA

ASSESSORATO INFRASTRUTTURE, MOBILITA’, URBANISTICA E POLITICHE ABITATIVE DELLA REGIONE TOSCANA
via di Novoli 26
50127 FIRENZE

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