«Ripartiamo dall’inizio con un percorso realmente partecipativo» Comunicato del Comitato Giù le mani da Baratti

Non c’è bisogno di avere grandi competenze tecniche per capire che 6000 metri cubi di costruzioni previsti alla porta di Baratti sono cementificazione; poi, affermare che la zona in cui devono essere collocati non sia di pregio è  una valutazione molto discutibile e  basata solo ed esclusivamente sulle idee e la  sensibilità personale di chi ha affermato ciò. Comunque è apprezzabile che il segretario del Psi Ferrini risponda al Comitato per Campiglia dicendo: “Si può non condividere le previsioni commerciali alle Caldanelle – ed anche noi abbiamo forti dubbi.”  Visto che il Psi è parte della maggioranza che governa Piombino, faccia valere questi dubbi nelle sedi opportune.

Oltre a ciò, le trasformazioni che il piano prevede nella pineta, sulla costa di Baratti e  a Populonia, contrastano apertamente con il carattere dei luoghi. E’ indispensabile che ci sia onestà oltre che apertura e non meno importante è l’urgenza di recuperare velocemente il senso della realtà. Non si può parlare di riduzione della pressione antropica e poi  pensare di fare due alberghi, trasformare in cemento le baracche e intervenire sulla spiaggia di Canessa. E’ evidente che non potrà  trattarsi solo di un po’ di stucco e legno.  Grave è anche l’idea dell’esclusività delle strutture ricettive poiché il rischio è che l’identità del luogo venga totalmente  compromessa e che prevalga un turismo per pochi.

Noi chiediamo che vengano considerati prima di tutto  gli aspetti geologici, archeologici,storici, paesaggistici e culturali del sito;  in secondo luogo occorre tener conto del tipo di domanda turistica riguardante Baratti, che per il Comitato deve restare un posto libero e accessibile da parte di tutti. Non smetteremo mai di dire che così com’è, Baratti attira turisti che poi utilizzano servizi dell’intero territorio, di Piombino e della Val di Cornia. Se si snatura il Golfo questo valore aggiunto verrà meno. Se c’è davvero volontà di apertura e di partecipazione si lasci perdere questo piano particolareggiato, ripartendo dall’inizio con un percorso realmente partecipativo che coinvolga innanzitutto la comunità locale, ma che si allarghi anche a tutti coloro  a cui stanno a cuore Baratti e Populonia, dentro e fuori la Val di Cornia, visto che si ambisce al riconoscimento del Golfo come patrimonio dell’ umanità.

Comitato Giù le mani da Baratti

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