Risposta del Comitato agli attacchi dei sindaci Soffritti, Anselmi e Pioli

«…accuse sollevate in questi giorni da chi saltella da un comitato all’altro con una sfacciataggine pari solo alla smemoratezza e alla pochezza degli argomenti.»
(scritto dai sindaci di Campiglia, Piombino, Suvereto a proposito delle nostre critiche sul Regolamento Urbanistico)

Ecco la risposta del Comitato per Campiglia:

Ai Sindaci dei Comuni di
CAMPIGLIA MARITTIMA
PIOMBINO
SUVERETO

Sui problemi emersi nel nuovo Regolamento Urbanistico i Sindaci danno giudizi, anche offensivi, ma non informazioni.

Come mai invece di bollare i Comitati d’ignoranza e incompetenza, non dicono, per esempio, che è solo grazie all’azione del Comitato per Campiglia che nel nuovo Regolamento  sono scomparse le previsioni demenziali di demolire il Consorzio Agrario di Venturina  e di costruire stanzoncini artigianali accanto, se non addirittura dentro la zona archeologica di Madonna di Fucinaia ?

In un momento gravissimo in cui si cerca di annullare la libera informazione, almeno le Amministrazioni di centro sinistra non dovrebbero dare il cattivo esempio.

Quanto alla questione dei possibili raddoppi di abitazioni consiglio di rileggere – a titolo esplicativo – nel Dossier F del R.U. di Campiglia Marittima (schede normative e di orientamento progettuale) la scheda  At17 dove si specifica che in un lotto inedificato e racchiuso tra abitazioni, il R.U. consente di costruire otto appartamenti, contenuti in due edifici la cui superficie coperta è riportata solo graficamente nella scheda e con una altezza massima di tre piani. La scheda prevede la possibilità di COSTRUIRE UN APPARTAMENTO IN PIU’, SE DESTINATO AD EDILIZIA SOCIALE (cioè con canone sostenibile per un periodo concordato con l’amministrazione per garantire l’accesso alla casa alle famiglie socialmente più deboli) PER OGNI APPARTAMENTO COSTRUITO ED IMMESSO NEL LIBERO MERCATO. La norma permette di costruire quindi fino a otto appartamenti in più rispetto a quelli previsti e allora «non son chiacchiere», la possibilità di raddoppiare è definita chiaramente e indiscutibilmente dal R.U, anche se in chiara incompatibilità con la dimensione del lotto, a meno che la superficie coperta degli edifici non venga modificata.

Si può aggiungere che le esperienze fatte in altri comuni della Toscana dimostrano poi che il costruire appartamenti a canone sociale non è gradito all’imprenditoria perché il vincolo (anche fino a venti anni) riduce la facilità di compravendita di questo tipo di alloggi e perché molti temono che la presenza di classi sociali basse riduca l’appetibilità anche degli altri appartamenti.

Inoltre, cosa ancora più grave oltre che risibile, dato che l’autoregolamentazione degli imprenditori non ha alcun senso normativo ne consegue che se non si prevede l’obbligo di destinare a edilizia sociale una precisa parte percentuale degli appartamenti, è ragionevole ritenere che alla fine nessuno realizzerà questo tipo di abitazioni; e questo sarebbe inaccettabile da parte di Amministrazioni che dicono di volere innanzi tutto dare aiuti alle fasce più deboli della popolazione.

Parliamoci chiaro allora, ammettiamo che si è elaborato un gran pasticcio e che gli incompetenti prevenuti non sono le liste civiche e il comitato

Campiglia Marittima 31-05-2010

Comitato per Campiglia
Il presidente Alberto Primi

La nota congiunta dei 3 sindaci come appare su Il Tirreno de 29.5.2010:

I SINDACI REPLICANO AGLI ATTACCHI SUL REGOLAMENTO DI CAMPIGLIA E PIANO STRUTTURALE E CHIARISCONO  ANCHE LA NORMA SULLA PREMIALITÀ EDILIZIA

Il regolamento urbanistico adottato dal consiglio comunale di Campiglia è in linea col Piano strutturale di zona ed esprime «la spinta di chi amministra il territorio verso buone, coordinate e soprattutto utili pratiche di pianificazione territoriale». È questa in sintesi la posizione dei sindaci Gianni Anselmi (Piombino), Rossana Soffritti (Campiglia) e Gianpaolo Pioli (Suvereto).
Una posizione affidata a una nota congiunta per ribattere alle accuse sollevate in questi giorni da chi – si legge – «saltella da un comitato all’altro con una sfacciataggine pari solo alla smemoratezza e alla pochezza degli argomenti».
«È bene precisare l’assenza di qualunque incoerenza del regolamento urbanistico rispetto al piano strutturale – affermano Soffritti, Anselmi e Pioli (nell’ordine nella foto) – che è stato invece completamente attuato sia nei principi che nel dimensionamento». Viene poi affrontato il tema della premialità sull’edilizia sociale, centro degli attacchi sferrati in questi giorni dalla lista civica Comune dei cittadini guidata da Massimo Zucconi.
«Chi conosce almeno i fondamenti delle regole urbanistiche e dell’interpretazione delle norme – scrivono i tre sindaci – sa anche che non è possibile estrapolare una norma e farla vivere di vita propria senza alcuna correlazione con le moltissime altre che regolano lo stesso tema. Nel caso specifico, la norma in questione prevede la possibilità di realizzare un quantitativo aggiuntivo di alloggi destinati al libero mercato a condizione che si realizzino alloggi a locazione concordata (e questa è una norma) ma all’interno di tutta una serie di altri parametri che nei fatti ne limitano concretamente la realizzazione solo ad alcune unità».
Sul recupero delle cosiddette aree critiche, i sindaci ricordano che «il principio secondo il quale il dimensionamento posizionato nelle aree critiche (cioè non urbanisticamente soddisfacenti) non concorre al dimensionamento totale fu introdotto nel piano strutturale, su proposta di Vezio De Lucia, con lo scopo di dotare quegli ambiti di leve anche economiche adeguate ad attivare processi di riqualificazione. E’ dunque di tutta evidenza che limitare esclusivamente al numero degli alloggi il contenuto di un regolamento urbanistico denota un approccio al tema meramente ideologico».

 

La replica di Comune dei Cittadini 29.5.2010

SULLA STAMPA:

Il Comitato per Campiglia contrattacca «Raddoppi di case, è nel regolamento»

«Sui problemi emersi nel nuovo regolamento urbanistico i sindaci danno giudizi, anche offensivi, ma non informazioni». All’attacco il Comitato per Campiglia tramite il presidente Alberto Primi.
«Come mai – aggiunge – invece di bollare i comitati d’ignoranza e incompetenza, non dicono, per esempio, che è solo grazie a noi che nel nuovo regolamento sono scomparse le previsioni demenziali di demolire il Consorzio agrario di Venturina e di costruire stanzoncini artigianali accanto, se non addirittura dentro la zona archeologica di Madonna di Fucinaia?. In un momento gravissimo in cui si cerca di annullare la libera informazione – aggiunmge – almeno le amministrazioni di centro sinistra non dovrebbero dare il cattivo esempio. Quanto alla questione dei possibili raddoppi di abitazioni consiglio di rileggere – a titolo esplicativo – nel dossier F del regolamento, la scheda At17 dove si specifica che in un lotto inedificato e racchiuso tra abitazioni si consente di costruire otto appartamenti, contenuti in due edifici la cui superficie coperta è riportata solo graficamente nella scheda e con una altezza massima di tre piani. La scheda prevede la possibilità di costruire un appartamento in più,se destinato ad edilizia sociale per ogni appartamento costruito ed immesso in libero mercato. La norma permette di costruire fino a otto appartamenti in più rispetto… allora “non son chiacchiere“, la possibilità di raddoppiare è definita chiaramente».
Il Tirreno 2.6.2010

«Fino ad 8 case in più rispetto ai parametri fissati in precedenza: norme da rivedere»

IL COMITATO per Campiglia critica l’atteggiamento dei sindaci che sono intervenuti nel dibattito sul Regolamento urbanistico, difendendolo. «Sui problemi emersi nel nuovo Ru i sindaci danno giudizi, anche offensivi, ma non informazioni – sottolinea il presidente Alberto Primi – come mai invece di bollare i Comitati d’ignoranza e incompetenza, non dicono che è solo grazie all’azione del Comitato per Campiglia che nel nuovo Ru sono scomparse le previsioni di demolire il Consorzio Agrario di Venturina e di costruire stanzoncini artigianali accanto, se non addirittura dentro la zona archeologica di Madonna di Fucinaia?» Quanto alla questione dei possibili raddoppi di abitazioni il Comitato consiglia di rileggere una scheda del Ru che «prevede la possibilità di costruire un appartamento in più, se destinato ad edilizia sociale per ogni appartamento costruito ed immesso nel libero mercato.

LA NORMA permette fino ad 8 appartamenti in più rispetto a quelli previsti e allora “non son chiacchiere”, la possibilità di raddoppiare è definita chiaramente – ma – dato che l’autoregolamentazione degli imprenditori non ha alcun senso normativo ne consegue che se non si prevede l’obbligo di destinare a edilizia sociale una precisa parte percentuale degli appartamenti, è ragionevole ritenere che alla fine nessuno realizzerà questo tipo di abitazioni; e questo sarebbe inaccettabile da parte di Amministrazioni che dicono di volere innanzi tutto dare aiuti alle fasce più deboli».
La Nazione 4.6.2010

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