San Vincenzo, i lavori antierosione vanno al rallentatore

San Vincenzo, i lavori antierosione vanno al rallentatore

La promessa degli assessori era stata chiara: i lavori di protezione del tratto urbano di costa, iniziati nel gennaio scorso, sarebbero dovuti finire prima di Pasqua. Le festività sono trascorse, e i lavori non sono terminati. Chi si affaccia alla terrazza di piazza Gramsci per constatare di persona può vedere varie grandi pozze di acqua stagnante, una montagna di sabbia accumulata vicino all’edificio dello stabilimento balneare “Mediterraneo”, una ruspa parcheggiata lì vicino, la parte superiore della ruspa abbandonata sul lato opposto, più vicina allo stabilimento balneare “Il Delfino”. Insomma, al momento l’immagine è piuttosto scoraggiante.

I lavori di protezione del tratto urbano di costa contro il fenomeno erosivo (presente da sempre, ma forse accentuato dal nuovo porto turistico) sono iniziati nel mese di gennaio 2013, e sono stati affidati alla Sales per un totale di 1.282.000 euro per i due stralci previsti. Questo attualmente in fase di realizzazione rappresenta il primo stralcio del progetto, che ha visto impegnare una somma di 409mila euro, e che comprende la zona tra il porto turistico e il fosso Renaione (tra i bagni Mediterraneo e Delfino). Il secondo stralcio – per la cui realizzazione il Comune non ha ancora previsto una data d’inizio – interesserà la zona compresa tra il fosso Renaione e il fosso delle Prigioni.

Il progetto messo in atto ha trasformato quello iniziale, visto che i geotubi previsti sono stati sostituiti con massi naturali a causa della riscontrata fragilità del primo materiale scelto. L’assessore all’ambiente e ai lavori pubblici Elisa Cecchini, tuttavia, prova a tranquillizzare in vista dell’imminente stagione turistica. «I lavori – dice Cecchini – avrebbero dovuto essere terminati entro Pasqua, ma c’è un leggero ritardo. Ma siamo in dirittura d’arrivo, e il ritardo è stato causato soprattutto dalle ultime frequenti mareggiate e dalle piogge. Resta da smantellare il cantiere e ripulire l’arenile. La barriera visibile è lunga poco più di 5 metri, perché una parte dei sassi che la formano è stata ricoperta dalla sabbia, visto che l’ampiezza dell’arenile è cresciuta. L’impatto visivo resta quello che si nota adesso. Credo che entro il 25 aprile tutto dovrebbe terminare».

I lavori, intanto, continuano a suscitare divergenti reazioni. C’è chi vede l’opera ben pensata e utile, e c’è chi, invece, esprime più di una perplessità affacciandosi alla terrazza di piazza Gramsci. I maggiori dubbi riguardano gli effetti che l’opera avrà sulle correnti marine e sull’ecosistema, e quelli che potrà avere sugli arenili circostanti. Ma non è solo la cittadinanza a essere divisa. Sono di opposti punti di vista anche i titolari degli stabilimenti interessati, Fausto Roventini (Mediterraneo) e Duilio Frati (Il Delfino). Il primo è assolutamente d’accordo con l’opera, mentre l’altro ha espresso più volte la propria contrarietà al riguardo.

Gli effetti? La spiaggia, apparentemente, è cresciuta in ampiezza, grazie anche al ripascimento effettuato alcune settimane or sono a seguito dei dragaggi di sabbia a bocca di porto. Ma per capire se l’opera avrà un effetto duraturo (che, in sostanza, è ciò che ci si aspetta da essa) occorrerà aspettare molto tempo.

 Paolo Federighi – Il Tirreno 9.4.2013

image_pdfSalva Pdfimage_printStampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *