Saverio Tommasi in Val di Cornia “Il bello? La tenacia delle persone. Il brutto? La paura di fronte a speculazioni”

Si è svolto questa settimana in Val di Cornia il tour di informazione e resistenza ambientale dell’attore fiorentino Saverio Tommasi,  ospite del Comitato per Campiglia.

La  macchina da presa in azione a riprendere paesaggi e testimonianze importanti della storia e della natura: la Rocca di Campiglia, San Silvestro, la valle di Fucinaia con i suoi resti archeologici, Baratti, il parco di Rimigliano. Oltre ai monumenti sono state filmate interviste ad esperti e cittadini comuni nei vari luoghi e presso i mercati di Venturina e Campiglia.

Sono emersi i problemi messi in luce in questi anni dal Comitato e da altre associazioni locali; tra questi la prevista edificazione del villaggio ai piedi del centro storico di Campiglia, la convivenza tra parco di San Silvestro e Cave, la collina straziata di Monte Valerio, il futuro problematico di Baratti e del Casone per la prossima apertura del villaggio di Poggio all’Agnello che graverà sul contesto delicatissimo della spiaggia, la variante alle Lavoriere che ha visto il trasferimento di attività improprie in mezzo alla campagna, i progetti edificatori a Venturina che prevedono, fra l’altro, la distruzione del Consorzio Agrario, il maxi progetto di Rimigliano. Durante la due-giorni Tommasi è rimasto colpito anche dall’incuria di alcuni beni culturali come i forni fusori di Madonna di Fucinaia, ormai difficili perfino da raggiungere.

Tutto è stato raccolto in un video nel quale finiranno anche le storie e le vicende di altri significativi casi toscani e di cui saranno fatte varie proiezioni in giro per il territorio regionale.

Al momento di lasciare la Val di Cornia, Tommasi ha rilasciato la seguente intervista:

Domanda: Il bello e il brutto  di tutto quello che hai visto in questi giorni tra Campiglia, Venturina e  la sua campagna, Baratti e San Vincenzo…

Risposta:  Il bello?  I paesaggi preesistenti e ancora in parte ”resistenti”. E ancora  la tenacia delle persone che con dignità e coraggio mi hanno accompagnato in questo tour informativo con l’obiettivo di vedere, annusare, riprendere…. Il brutto? La paura che ancora troppe persone provano di fronte a speculazioni, furti del territorio e l’utilizzo illecito dei beni pubblici. Una paura che impedisce di alzare la testa e rivendicare l’ambiente come bene della collettività. Resto comunque fiducioso dopo aver conosciuto tante persone dalla mente lucida e il cuore grande.

D: Di tutte le cose viste quella che ti ha colpito di più…

R: I pezzi mancanti delle montagne come se un grande mostro chiamato profitto ne avesse staccato interi ettari a morsi.

D: Tornerai a Campiglia?

R: Sì quando il documentario sarà pronto, sarò felice di organizzare insieme al Comitato una proiezione pubblica.

Saverio Tommasi è attore e documentarista, produce e rappresenta spettacoli di teatro in Italia e all’estero (www.saveriotommasi.it). Nella sua duplice veste ha trascorso otto giorni viaggiando per la Toscana, ospite di una serie di associazioni, comitati e tecnici impegnati nella difesa del territorio, con la volontà, telecamera alla mano, di raccogliere storie, testimonianze, immagini di una terra che, da madre, si è trasformata in figlia da proteggere.
Otto giorni (dal 25 gennaio al 2 febbraio) per riprendere strade, città, paesi grandi e piccoli, volti, storie, vizi e virtù, per raccontare il territorio toscano con un viaggio che si snoderà attraverso sei appuntamenti, dall’Amiata alla Val di Farma, da Firenze alla Val di Sieve, da Capannori alla Val di Cornia.

Qui Tommasi e la sua troupe sono stati ospiti del Comitato per Campiglia, scelto grazie alla sua densa attività per la difesa del territorio e del paesaggio. Incontri ed interviste con tecnici, esperti, amministratori, ma soprattutto con cittadini comuni. Il tutto sotto l’occhio della telecamera.

Dal progetto complessivo nasceranno uno spettacolo teatrale-ambientale e un documentario per testimoniare dove sta andando il territorio.
Le emergenze su cui si è concentrata la puntata della Val di Cornia erano il consumo di suolo in zone di pregio paesaggistico, archeologico e agricolo e distruzione di manufatti legati alla storia della comunità.

SULLA STAMPA:

Ciak sul cemento nelle vie del Parco
In tour con l’attore Saverio Tommasi
L’ATTORE FIORENTINO Saverio Tommasi, ospite del Comitato per Campiglia ha effettuato in Val di Cornia un tour di «informazione e resistenza ambientale». La macchina da presa in azione a filmare paesaggie testimonianze importanti della storia e della natura: la rocca di Campiglia, San Silvestro, la valle di Fucinaia con i suoi resti archeologici, Baratti, il parco di Rimigliano. Oltre ai monumenti sono state filmate interviste ad esperti e cittadini.
«Sono emersi i problemi messi in luce in questi anni dal Comitato e da altre associazioni locali, come la prevista edificazione del villaggio ai piedi del centro storico di Campiglia, la convivenza tra parco di San Silvestro e Cave, la collina straziata di Monte Valerio, il futuro problematico di Baratti e del Casone per la prossima apertura del villaggio di Poggio all’Agnello che graverà sul contesto delicatissimo della spiaggia, la variante alle Lavoriere, i progetti edificatori a Venturina, il maxi progetto di Rimigliano», ha evidenziato il Comitato. 

TUTTO È STATO raccolto in un video nel quale finiranno anche le storie e le vicende di altri casi toscani e di cui saranno fatte varie proiezioni in giro per il territorio regionale.

Saverio Tommasi prima di lasciare la Val di Cornia ha ricordato alcuni momenti del tour.

Il bello e il brutto di tutto quello che ha visto in questi giorni. «Il bello? I paesaggi preesistenti e ancora in parte resistenti. E ancora la tenacia delle persone che con dignità e coraggio mi hanno accompagnato in questo tour informativo con l’obiettivo di vedere, riprendere. Il brutto? La paura che ancora troppe persone provano di fronte a speculazioni, furti del territorio e l’utilizzo illecito di beni pubblici. Una paura che impedisce di alzare la testa e rivendicare l’ambiente come bene della collettività». Di tutte le cose viste quella che l’ha colpita di più? «I pezzi mancanti delle montagne come se un grande mostro ne avesse staccato interi ettari a morsi». Tornerà a Campiglia? «Sì, quando il documentario sarà pronto, sarò felice di organizzare insieme al Comitato una proiezione pubblica».
m.p.La Nazione 2 febbraio 2010

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