Sel: «La partecipazione per Baratti è positiva e non va sminuita»

«GLI ATTACCHI del segretario del Partito socialista, Stefano Ferrini, all’assessore regionale Anna Marson, oltre ad essere arroganti nei toni, sono un esempio di quanto il berlusconismo abbia ormai contagiato vasti strati della politica , anche a sinistra, riducendone fortemente i margini democratici». È il circolo Cento Passi di Sinistra ecologia e libertà ad attaccare il segretario Ferrini. «L’esperienza di Baratti, contrariamente a quanto pensa Ferrini, ha rappresentato un momento prezioso di partecipazione e di arricchimento della vita politica del nostro territorio. Ed è un’esperienza di cui dobbiamo positivamente dare atto all’attuale giunta.

IL GARANTE per la comunicazione, Massimo Morisi, ha in modo puntuale definito questo percorso come “l’incontro di due volontà intrinsecamente politiche” . Un’attivazione di “intelligenze collettive” secondo la bella definizione dell’assessore Marson. Mentre i vecchi partiti si stanno svuotando di partecipazione e di linfa vitale, un numero sempre crescente di cittadini cerca uno spazio e una voce in associazioni, movimenti, comitati, blog, che stanno rianimando la società civile e cercano di influire sulle scelte delle istituzioni, soprattutto quelle locali, dove questo rapporto può essere possibile. Sono esperienze di grande ricchezza».

La Nazione 15.5.2011

«Ferrini non coglie la voglia di rinnovamento» Sel attacca il segretario del Psi: critiche sbagliate alla Marson sul piano particolareggiato di Baratti

«Gli attacchi del segretario del Psi Ferrini all’assessore Marson, oltre ad essere arroganti nei toni, sono un esempio di quanto il berlusconismo abbia ormai contagiato vasti strati della politica, anche a sinistra». Lo afferma Sinistra ecologia e libertà, secondo la quale «la disaffezione di tanta parte di società verso la politica rappresenta solo la inevitabile conseguenza del suo sequestro in una sfera separata, appannaggio di un’elite cui la delega sembra poter conferire un esclusivo e insindacabile potere decisionale».

«Il berlusconismo è questo: ridurre la democrazia all’esercizio di un voto e considerare l’elezione un mandato per decisioni insindacabili. Ma per la sinistra la politica non è un mero esercizio di potere: è ricerca di partecipazione e, non come semplice informazione o ratifica di decisioni già prese, ma come coinvolgimento sostanziale dei cittadini nelle scelte che coinvolgono la loro vita e il loro territorio».

«Per una sinistra che voglia davvero ridefinirsi tale – secondo Sel – quello che conta non è il voto delle persone, ma la loro opinione e il loro contributo vitale e creativo. L’esperienza di Baratti, contrariamente a quanto pensa Ferrini, ha rappresentato un momento prezioso di partecipazione e di arricchimento della vita politica del nostro territorio. Ed è un’esperienza di cui dobbiamo positivamente dare atto all’attuale giunta. Il garante per la comunicazione, Morisi, ha in modo puntuale definito questo percorso come “l’incontro di due volontà intrinsecamente politiche”: da una parte un’amministrazione che ha scelto di “condividere le sue responsabilità con le reattività di una cittadinanza attiva e vigile” e dall’altra una comunità “con sensibilità plurali e con un forte legame con il proprio territorio”. Un attivazione di “intelligenze collettive” secondo la bella definizione dell’assessore Marson».

«Mentre i vecchi partiti si stanno svuotando di partecipazione e di linfa vitale – conclude Sel – un numero sempre crescente di cittadini cerca uno spazio e una voce in associazioni, movimenti, comitati, blog, che stanno rianimando la società civile e cercano di influire sulle scelte delle istituzioni. Sono esperienze di grande ricchezza, costituiscono una richiesta di novità e di rivitalizzazione democratica. Ferrini, riducendo in modo semplicistico questa problematica ad una mera questione di numeri e percentuali, dimostra di non saper cogliere questa richiesta di profondo rinnovamento».

Il Tirreno 17.5.2011

Servono regole per dare un senso ai percorsi partecipati
Ferrini (Psi) polemizza con Sel

«I numeri sono il sale della democrazia e chi non lo comprende evidentemente preferisce le dittature». Ce l’ha con Sel il segretario del Psi Stefano Ferrini, continuando nella polemica sul percorso partecipato di Baratti «le cui conclusioni – dice Ferrini – sono state prese soltanto dallo 0,08% degli elettori di Piombino. Noi, lo ribadisco, non siamo contrari ai percorsi partecipati, vogliamo però che per essere rappresentativi vi siano delle regole come un’accurata campionatura dei partecipanti per coinvolgere davvero tutta la realtà sociale e culturale di una città e delle soglie minime di partecipazione, legate all’importanza dell’argomento dibattuto, al di sotto delle quali non siano presi in considerazione».

Secondo il segretario del Psi «questo accade negli altri Paesi europei dove da tempo questi strumenti di partecipazione sono utilizzati e non capisco cosa c’entri tutto ciò col berlusconismo di cui ci accusa Sel. Appartiene invece alle culture totalitarie che hanno insanguinato il ’900 e a quelle fondamentaliste di questo secolo pensare che abbia ragione chi si ritiene nel giusto e non chi è democraticamente scelto da tutti i cittadini. Se poi le percentuali del percorso su Baratti dovessero rappresentare quella che Sel definisce una “richiesta di profondo rinnovamento” e che naturalmente loro ritengono di saper ben interpretare, anche con la scelta che hanno fatto di stare all’opposizione in alcuni Comuni della Provincia agitando presunte quanto inesistenti questioni morali ed insultando così i propri alleati, salvo poi chiedere poltrone per la stessa Provincia, penso che dovrebbero preoccuparsi non poco».

Il Tirreno 22.5.2011

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