Si potra costruire nuove strutture turistiche lungo il littorale

Si potra costruire nuove strutture turistiche lungo il littorale

Novità’ sul fronte turistico per la Val di Cornia e l’Elba, grazie agli emendamenti presentati dal consigliere regionale Pd Matteo Tortolini al Piano Paesaggistico. Emendamenti che riguardano, oltre al turismo anche la rigenerazione urbana e la funzione delle aree industriali. Con l’emendamento n. 1 cambiano le direttive sulle strutture turistiche lungo il litorale, tra Piombino e San Vincenzo e tra Piombino e Follonica.

Si mantiene fermo l’obiettivo di evitare processi di espansione urbana di tipo residenziale, ma si consentono nuovi interventi per strutture turistiche sulla base di criteri selettivi, oltre agli ampliamenti e alle riqualificazioni. «E’ un cambiamento importante perché nella stesura originaria era negata qualsiasi possibilità di nuove strutture turistiche commenta Tortolini – noi abbiamo proposto di qualificarne il possibile insediamento secondo criteri di sostenibilità, minore invasività e qualità ambientale, ma non di negarli in maniera categorica. Inoltre saranno possibili ampliamenti sempre con questi criteri oltre alla riqualificazione delle strutture esistenti».

I comuni potranno scegliere se adeguarsi a questa possibilità che il Piano propone con annessi i criteri di selettività previsti. Nell’emendamento n. 2 per le aree industriali degradate si inserisce la priorità del riuso a fini produttivi anziché la rinaturalizzazione che era uno degli obiettivi che originariamente il piano regionale prevedeva. «E’ buona urbanistica utilizzare le aree già compromesse per fini produttivi. Se si intende rinaturalizzare un area industriale saranno i territori a prevederlo con i loro strumenti, non può essere certo un linea regionale» commenta Tortolini.

Infine sull’Isola d’Elba e su tutto il tratto di costa da San Vincenzo a Follonica, viene soppresso un articolo dove esplicitamente si vietavano nuove infrastrutture. «Bisogna evitare nuove urbanizzazioni inutili, questo non significa vietare tassativamente infrastrutture che colleghino anche in modo più sostenibile, centri urbani e strutture turistiche».

La Nazione 10.3.2015

Dopo le cave, le dune. Si potrà costruire anche sulla costa 
Scontro Pd-assessore e il voto finale slitta

Non sono più vietati i villaggi turistici lungo la costa . E neppure gli interventi sulle dune. In realtà, di vietato in Toscana c’è rimasto poco. Dopo l’ultimo passaggio in commissione Ambiente e Territorio, il piano del paesaggio è stato riformato n modo radicale. «Demolito» dicono quelli che ancora tentano di difendere la versione originale. Pd e FI, alleati in un (ritrovato) Patto del Nazareno alla toscana, lo stanno cambiando pezzo dopo pezzo. Ancora non hanno finito. Per questo, oggi il piano non verrà portato in aula. Verrà votato la prossima settimana, probabilmente il 17 marzo. Giovedì e venerdì ci sono ancora altre modifiche da apportare.

Altri «alleggerimenti» sollecitati, perfino dai renziani parlamentari. Ad esempio il deputato montecatinese Edoardo Fanucci. È invita a liberalizzare gli interventi previsti intorno al parco di Collodi, quello di Pinocchio, a Pescia «da rilanciare». Si tratta dell’unica «scheda di ambito» non discussa ieri, perché – conferma Gianfranco Venturi, presidente della commissione – «c’era bisogno di approfondimenti». E di discussioni, fra le 10 del mattino e le 17 del pomeriggio, ce n’erano state anche troppe.

Emendamenti passati senza «l’accordo dell’assessore all’urbanistica Anna Marson», ammette Venturi. Con nuovi scontri con il Pd, non solo sulle cave. «Lo spirito delle modifiche apportate alle schede di ambito (la parte che dialoga coi piani urbanistici dei Comuni) – spiega Venturi – è uno solo: ampliare l’autonomia dei territori. Si sono sostituite espressioni come “esclusione dell’intervento” o “si devono evitare” con “deve essere valutata la possibilità” per permettere interventi, magari dietro la verifica dell’autorizzazione paesaggistica».

Le nuove norme, però, non specificano se a effettuare la valutazione paesaggistica debba essere la Regione o il Comune. «Dare la possibilità di effettuare determinati interventi – insiste Venturi – non significa che si devono realizzare per forza, ma che a determinate condizioni si possono realizzare». Seguendo questa logica, ad esempio, Lucia De Robertis, vice capogruppo del Pd, propone di non vietare la possibilità di realizzare discariche in Val di Chiana.

matteo tortoliniIl consigliere piombinese Matteo Tortolini sdogana la realizzazione di strutture turistiche lungo la costa fra Piombino e San Vincenzo oltre che fra Piombino e Follonica. Inoltre riapre la possibilità di realizzare infrastrutture lungo la costa e all’Elba.

Poi, ovviamente, c’è tutta la questione delle cave. Le schede di ambito della Versilia, Lunigiana e Garfagnana vengono modificate, mentre è rimandata a giovedì la discussione sulle aree e sulle vette sopra i 1200 metri, sottoposte a speciali vincoli. «Proprio per questo – esordisce Marco Manneschi, Popolo Toscana – non possiamo ancora parlare di un piano del tutto smantellato. Ma in commissione abbiamo visto Pd e FI votare insieme per sabotare il lavoro fatto negli ultimi mesi, senza tenere conto delle controdeduzioni presentate dalla giunta o del parere dei tecnici della Regione: il nostro gruppo presenterà emendamenti in aula per recuperare il senso del piano, con tutte le sue tutele».

In realtà – obietta Ardelio Pellegrinotti, Pd – sono state «apportare modifiche per evitare di ingessare la Toscana. Abbiamo respinto emendamenti sull’agricoltura per la quale era già stato trovato un accordo. Vogliamo tutelare, ma non bloccare». I tecnici del settore non sembrano dello stesso parere. Soprattutto quando si vedono arrivare richieste per accettare eccezioni al Codice del paesaggio, il Testo unico nazionale di riferimento per il piano in discussione. In ogni caso, prima dell’arrivo in aula, sia l’ufficio legislativo che l’ufficio legale dovranno esprimere un parere sulla congruità del piano e sulla sua compatibilità con le leggi nazionali. Ammesso che l’atto venga approvato prima della fine della legislatura.

L’ultimo consiglio regionale valido potrebbe essere il 24 marzo. Venturi conta di chiudere l’esame in commissione venerdì, a costo di rimandare emendamenti e discussione in aula. Gli ambientalisti sperano proprio che questo testo in aula non ci arrivi proprio. Tanto che sul web sponsorizzano un’azione di “bomb mailing”, di invio a raffica di mail al premier Renzi, al governatore Enrico Rossi, allo stesso Venturi. Il messaggio è semplice: salvate le Apuane, fino a che siete in tempo. Nel primo giorno, hanno già scritto quasi 3mila persone da tutta Italia.

Ilaria Bonuccelli – Il Tirreno 10.3.2015

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