Slittano i lavori alla tenuta di Rimigliano

Slittano i lavori alla tenuta di Rimigliano

Non partiranno prima di settembre i lavori alla Tenuta di Rimigliano. Il primo progetto, relativo al Podere Le Chiusacce, potrebbe sì ottenere il permesso di costruire entro la fine di giugno, ma da lì ad impugnare badile e cazzuola passeranno almeno tre mesi. È quanto pensa l’imprenditore venturinese Maurizio Berrighi, amministratore delegato della Rimigliano srl, società proprietaria della Tenuta (ci sono anche Salvatore Ferragamo, Gioia Marchi-Falck, Enrico Pecci, il conte Gaddo della Gherardesca).

Chiusacce progettoIl progetto delle Chiusacce – 8 case di circa 220 mq l’una – fu consegnato dalla società al Comune lo scorso 27 dicembre. «Abbiamo ottenuto tutte le licenze – dice Maurizio Berrighi – e siamo fiduciosi che il permesso di costruire arrivi entro fine giugno. L’importante che tutto sia fatto con chiarezza».

La preoccupazione, tuttavia, è di coloro che quelle case le dovranno costruire, e ai quali la troppa attesa potrebbe far rischiare la cassa integrazione. Sulla questione è intervenuta Giorgia Beltramme, da alcuni mesi segretaria della Fillea Cgil. Beltramme fa sapere in una nota di un incontro avvenuto lo scorso 8 maggio tra una delegazione di lavoratori della Berrighi Costruzioni, la Fillea Cgil e il sindaco di San Vincenzo Biagi. L’incontro era stato richiesto dai lavoratori per conoscere quando inizieranno le opere nella Tenuta. Il sindaco Biagi (accompagnato dall’assessore all’urbanistica Alessandro Massimo Bandini e dal dirigente dell’area servizi per il territorio Andrea Filippi), ha illustrato la tempistica con cui i lavori potrebbero iniziare. Da quanto dice Beltramme, l’amministrazione si è presa un impegno preciso con i lavoratori: rilasciare il permesso di costruire entro la fine di giugno, «a poca distanza di tempo – dice Beltramme – dall’autorizzazione paesaggistica, attualmente all’esame della Soprintendenza».

La preoccupazione di Giorgia Beltramme non è celata: «Poiché già molte volte – spiega la sindacalista – l’avvio dei lavori sembrava imminente, amministrazione e lavoratori hanno convenuto di rivedersi a metà giugno per verificare che, effettivamente, il cronoprogramma illustrato dalla giunta si svolga con i tempi detti».

Dal canto suo, Maurizio Berrighi non fa altro che confermare i rischi di cassa integrazione di quei lavoratori e la situazione di crisi profonda del settore edilizio, che ha fatto arretrare il mercato a 30 anni fa. «Faccio l’imprenditore – ricorda Berrighi – ed è giusto che i sindacalisti facciano la loro parte. Non voglio intromettermi nella vicenda. Chiaro, tuttavia, come il settore edilizio stia vivendo una crisi così profonda da essere tornato ai livelli del 1985, mentre altri Paesi stanno facendo passi avanti. Ripeto, sono fiducioso, ma prima di settembre non potremo iniziare i lavori».

Il progetto della Tenuta prevede la costruzione di 60-70 case da 220 mq l’una, che saranno vendute al prezzo medio di circa un milione (5mila euro al mq). Oltre alle case, frutto del recupero di ciò che esiste all’interno dell’area di grande valore paesaggistico, storico e ambientale, che fu dei Della Gherardesca e poi di proprietà Parmalat, sarà costruito ex novo un albergo di 6mila mq. (p.f.)
Il Tirreno 16.5.2013

Vertice con il sindaco Biagi per i cantieri a Rimigliano
SAN VINCENZO I LAVORATORI PREOCCUPATI

Rimigliano: l’8 maggio scorso una delegazione di lavoratori della ditta Berrighi Costruzioni insieme alla Fillea Cgil di Livorno ha incontrato il sindaco Michele Biagi. L’ incontro era stato richiesto dai lavoratori per fare il punto sullo stato di attuazione del progetto di riqualificazione della tenuta di Rimigliano, che come più volte è stato espresso saranno coinvolti nei lavori di ristrutturazione.
«Il sindaco — spiega Giorgia Beltramme segretaria Cgil provinciale — insieme all’assessore competente e al dirigente all’ urbanistica ha illustrato la tempistica con cui i lavori potrebbero iniziare. L’impegno che l’amministrazione comunale s è presa con i lavoratori è stato quello di permettere la cantierabilità entro giugno 2013 dunque il permesso a costruire dovrebbe arrivare a brevissimo giro di posta rispetto alla autorizzazione paesaggistica già all’esame della sovrintendenza regionale. Poiché già molte volte l’avvio ai lavori sembrava imminente, amministrazione e lavoratori hanno convenuto di rivedersi a metà giugno per verificare che effettivamente il cronoprogramma illustrato dalla giunta si svolga con i tempi detti».

IL COMMENTO: Un anno perso nel nulla. E il lavoro paga dazio

operai-berrighi rimiglianoUn anno fa (era il 16 aprile), si svolse una manifestazione degli operai del gruppo Berrighi e ditte collegate davanti al municipio di San Vincenzo per chiedere rapidità nelle decisioni sul piano di recupero della ex Tenuta di Rimigliano. All’epoca si stimava che fossero in ballo circa 250 posti di lavoro. Inoltre erano interessate ditte come Ital Fluid, Pluri Energy, Global Renergy, Idraulica Ambrosini, Elettro 2000, Edil 2000; P.M. Scavi, Edil D.N., Marosi e Zucconi Imbiancature, Edil Intonaci. «Non è questo uno sciopero contro la Regione o gli enti locali, ma il nostro obiettivo — spiegarono i sindacati — è aprire una riflessione sulla questione occupazionale del comparto Rimigliano». La Commissione paritetica della Regione esaminò il piano e dette il via libera con alcune modifiche pochi giorni dopo. Poi, che cosa sia accaduto nei mesi successivi, è un mistero della burocrazia. Gli oppositori del piano («La solita trasformazione in villette, invece di un recupero con agricoltura di qualità») prevedevano tempi lunghi proprio per la natura contorta del piano stesso e forse non avevano torto. Sta di fatto che la vicenda spiega bene, perché al di là della crisi, il lavoro paga un dazio enorme alla incapacità della politica.
L. F.
La Nazione 16.5.2013

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