Stazione di Campiglia: botta e risposta tra Benedettini e Coppola

Stazione di Campiglia: botta e risposta tra Benedettini e Coppola

Benedettini: «La stazione è accettabile» :

L’assessore Gianfranco Benedettini interviene sulle critiche recenti alla stazione di Campiglia. Parla di piazzali esteticamente accettabili per una stazione pur di grande importanza come quella. «Gli esterni di molte consorelle appaiono di gran lunga peggiori. Per gli accessi – aggiunge l’assessore – basta solo osservare le indicazioni stradali come avviene per una normale strada.

Si dice che i parcheggi potevano essere collocati più vicini agli ingressi. Certo, ma bisognava dislocare più lontani quelli dei mezzi pubblici. Dunque, delle due l’una ed abbiamo privilegiato i secondi, visti gli spazi esistenti».

Benedettini conferma che i problemi sorgono nelle prossimità della stazione. «Tutto il costruito in quella zona, deriva da una variante urbanistica al piano intermodale dell’architetto Giorgio Benucci. La variante – spiega – fu votata dal consiglio comunale nel 1993 e realizzata successivamente. Alcune aree, destinate a residenze, sono di proprietà privata e potrebbero essere mantenute meglio di quanto avviene e, in tal senso, siamo intervenuti più volte». «Così è – prosegue l’amministratore – per l’ area antistante il primo parcheggio.

La nostra intenzione è quella di piantumare filari di alberi quando sarà acquisita al patrimonio pubblico. Infine, la strada che porta al cavalcavia per l’accesso a via Cerrini è terminata, manca il “tappetino” finale, che deve stendere la ditta aggiudicataria, ecco perché abbiamo scelto di non aprirla al traffico».

Il Tirreno 16.3.2014

COPPOLA (UDC): “NON SI PUÒ DIFENDERE LA STAZIONE DI CAMPIGLIA”

L’assessore Gianfranco Benedettini difende la stazione di Campiglia Marittima, ovviamente fa il suo dovere di amministratore ma è evidente che si tratta di una difesa d’ufficio senza peraltro troppe pretese, già di per se la terminologia utilizzata “accettabili” dall’assessore stesso ne rende l’idea.

La situazione è ridicola in quanto si tratta di interventi recenti che avrebbero potuto avere una logica diversa sia sotto il profilo estetico che funzionale.

stazione pensilinaChe sia brutta non serve un REFERENDUM, chi ha un minimo di gusto estetico lo rileva facilmente, oltretutto il transito veicolare poteva essere più funzionale, in pochi metri si deve fare la gimkana per arrivare ai parcheggi. Peraltro parlare di parcheggi è un parolone, visto che alla fine i posti decenti sono pochi e si deve far ricorso al piazzale non asfaltato che in inverno è un pantano fangoso e totalmente al buio. In estate non vi è un filo d’ombra, chi deve attendere la navetta per Piombino talvolta spetta sotto il sole a 50 gradi con il cemento che ribolle, come fatto rilevare da più di un turista.

Peraltro siamo anche in un momento di difficoltà generale per il trasporto pubblico locale con continui disservizi sulla tratta per il porto di Piombino e con l’incognita del bando regionale che ad oggi ci vede in una fase di totale assenza di prospettiva. La stagione estiva è alle porte, speriamo che perlomeno in tal senso siano garantiti i servizi con Tiemme e con Trenitalia, non vorremmo che si creassero disguidi a scapito degli utenti, in particolare dei turisti che si recano nelle nostre zone scegliendo i mezzi pubblici.

Un tempo si andava a prendere le persone appena scese dal treno sul marciapiede di fronte all’uscita, oggi tutto ciò è impossibile, forse era meglio lasciare tutto come prima, si sarebbero risparmiati soldi dei contribuenti spesi in questo caso inutilmente.

Se quella zona è vincolata ad una variante urbanistica del 1993, già all’epoca fu fatto un errore, in quanto con tanto terreno circostante si doveva costruire a ridosso della stazione, purtroppo questi sono errori del passato ai quali non si può rimediare, ma perseverare con scelte discutibili non è certo il modo migliore per redimersi.

Se la gente si lamenta e se vi sono polemiche precise ci sarà un motivo, non è che tutti sono disfattisti e vogliono per forza di cose screditare il lavoro altrui, ma di fronte all’evidenza non si può certo stare zitti».

Luigi Coppola

Corriere Etrusco 17.3.2014

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