Strisce blu in riva al mare, spennati i turisti low cost (la Repubblica)

Strisce blu in riva al mare, spennati i turisti low cost (la Repubblica)

Altro che domenica low cost. Uno pensa spiaggia mordi e fuggi uguale risparmio e invece dietro la duna si nasconde la stangata.
Altro che spiagge libere o mordi e fuggi, pinne, boccaglio, thermos e canotto gonfiabile abbarbicati sul tettuccio dell’auto. In questa estate di spread e crisi, di Imu e benzina alle stelle, uno tenta di risparmiare e invece cominciano a spennarti quando meno te la aspetti, quando ormai sei in vista dell’ombrellone, a un passo da sdraio e tintarella. Un salasso a strisce blu, fatto di parcometri o di spiazzi sterrati e polverosi dietro le dune. L’ultimo balzello imposto ai vacanzieri dai Comuni della costa per far quadrare bilanci sempre più magri è il parcheggio a pagamento a portata di tuffo. E così si allargano le pay zone, aumentano i ticket orari o si ritocca la scansione giornaliera delle tariffe. Magari pure in aree dove nessuno finora si era mai azzardato a piazzare un posteggiatore.

LE NEW ENTRY
A San Vincenzo è caduto il tabù della Principessa. Dal primo di giugno il Comune ha tirato due righe blu sulla strada litoranea a ridosso del parco di Rimigliano, una sul lato mare e una sul lato monte. Così prima di attraversare pineta e dune che portano a una delle spiagge libere più belle e incontaminate della costa toscana adesso bisognerà lasciare un obolo: la sosta costa un euro l’ora, e se si resta per tutta la giornata la tariffa arriva a 8. «Un pasticcio – dice Nicola Bertini, capogruppo di Forum per San Vincenzo, lista civica all’opposizione – su 4 chilometri di strada sono pochissimi i posti gratuiti e solo 20 le paline. Adesso i turisti si stanno riversando alla Conchiglia, a Castagneto Carducci, dove ancora si trova posto gratis». È spuntato dal nulla, e si è tirato dietro una scia di proteste, anche il parcheggio a pagamento con circa 300 posti auto a Marina di Bibbona, in un’area vicina ai camping Arcobaleno e Melograni. Incustodito e su un grande slargo sterrato, porta via ai turisti 4 euro al giorno (45 per un abbonamento mensile). È invece già partita una raccolta firme fra gli abitanti di Follonica, dove a luglio e agosto non sarà più possibile ottenere le tessere settimanali, quindicinali o mensili. Per evitare la multa si pagano fino a 0,70 euro l’ora.

IL MARE CHE TI SPENNA
Lasciala un’ora e spenderai tot, lasciala due e pagherai il doppio, e sappi che la tariffa non si abbassa. Ci sono viali a mare diventati miniere d’oro, eldorado per le amministrazioni comunali. A Forte dei Marmi lo dicono candidamente dall’ufficio di polizia municipale: «Tariffe giornaliere? Non ci risulta, da noi il parcheggio sul litorale è a tariffa oraria, ma l’abbiamo lasciata inalterato ». Certo, visto che nella capitale del lusso e del glamour versiliese hanno giocato al rialzo l’anno scorso: da 1,50 si è passati a 2 euro l’ora. Un euro all’ora si spendono per la sosta a Marina di Pietrasanta, 1,5 a Castiglione della Pescaia e da 80 a 90 centesimi l’ora a Portoferraio, dove proprio quest’anno il Comune ha inaugurato un nuovo parcheggio (ovvio, un’altra pay zone) da 140 posti sulla strada che conduce alle Ghiaie. E in più, oltre a quella di Capo Bianco, è diventata a pagamento anche l’area che serve la spiaggia di Sottobomba (5 euro al giorno). Nessun ripensamento a Cavoli, spiaggia esclusiva dell’Elba, dove si parcheggia a 10 euro al giorno.

FORFAIT, UN’ ILLUSIONE
Uno dice forfait e pensa risparmio. Macché. Nella maggior parte dei casi la formula della tariffa giornaliera si traduce in un salasso. Per una giornata alla Sterpaia o al parco di Baratti servono 10,70 euro, a Castiglioncello 12, sul litorale liberty di Viareggio la tariffa è di un goccio sotto (10 euro al giorno, 1,5 euro l’ora con il primo quarto d’ora gratuito). Una sorpresa per molti habitué di Rosignano, invece, è stato il balzello applicato all’area vicina alle spiagge bianche della Solvay. Il parcheggio per un bagno nel paradiso tarocco da quest’anno costa un euro in più: non più 7 al giorno ma 8. Un po’ più clementi a Marina di Massa, dove la tariffa è di 6 euro (0,50 all’ora).

LE OASI LOW COST
Sono le isole del “turismo pop”, le uniche a non immaginare i vacanzieri come polli da spennare. Così a Marina di Pisa, passando per Tirrenia e Calambrone, le tariffe sono accettabili. Per posteggiare davanti agli stabilimenti si spendono 0,50 euro l’ora, 2,50 per mezza giornata (6 ore), 4 per la giornata intera (12 ore), ma la sosta a pagamento vale solo nei festivi e dalle 2 del mattino del venerdì alle 2 del mattino del lunedì. Meglio del litorale pisano solo Marina di Grosseto: qui se ci si ferma per un tuffo il posto auto costa 0,60 euro all’ora, ma se sulle spiagge maremmane si resta per tutto il giorno si spendono 3 euro.

MARIO NERI
la Repubblica, 12.7.2012

I sindaci: scelta obbligata, incassi per pulire le spiagge

Bilanci all’osso, i tagli del governo e la necessità di racimolare soldi con cui garantire la sorveglianza dei bagnini e la manutenzione di pinete e spiagge che altrimenti rischierebbero l’abbandono. È quasi una sola voce quella con cui i sindaci della costa toscana difendono la scelta di introdurre, ritoccare o lasciare inalterate le tariffe dei parcheggi a pagamento. Quasi un obbligo, dicono. «Non potevamo permetterci di non far pagare la sosta in un parcheggio nuovo», dice Fiorella Marini, sindaco di Bibbona, che ha aperto una pay zone vista mare proprio a giugno. «Serviva un parcheggio scambiatore che contenesse almeno 300 auto, quelle dei turisti che di solito arrivano nel fine settimana sulle nostre spiagge. Fino all’anno scorso veniva sfruttata un’area vicino alla pineta gestita dalla Provincia e dalla Forestale, ma i due enti hanno deciso di chiuderla. Così abbiamo ripulito un campo sterrato vicino ai campeggi. Qui la tariffa giornaliera è di 4 euro, in altre zone arriva anche a 8. Capisco, è un periodo di crisi e tutti si aspettano che i Comuni non impongano balzelli ulteriori a quelli del governo, ma senza i soldi dei parcheggi non potremmo garantire l’assistenza ai bagnanti e la pulizia delle spiagge con i tagli che abbiamo subito». «A noi l’anno scorso hanno tagliato 7 milioni di euro. Il parcheggio delle spiagge bianche è di proprietà della Solvay, che ci ha aumentato il canone d’affitto. Così crisi chiama crisi e la coop a cui l’abbiamo dato in gestione non ha potuto far altro che aumentare le tariffe», ammette Alessandro Franchi, sindaco di Rosignano. «Abbiamo cercato di salvaguardare i residenti, che avranno un permesso gratuito e dato agli alberghi abbonamenti da distribuire ai clienti – dice Massimo Nannelli, assessore al turismo di San Vincenzo – Di più non potevamo fare: capisco che i parcheggi a pagamento sulla Principessa non siano il massimo, ma spendiamo 100mila euro per la sorveglianza delle spiagge e quest’anno dovremo girare 75mila euro in più alla Parchi spa, la società che si occupa di promozione della Val di Cornia. Ecco, venga a vedere il nostro bilancio dopo i tagli e poi, forse, le strisce blu le sembreranno un’inezia». A Piombino, invece, i bagnanti di Baratti e della Sterpaia si aspettavano un ribasso ora che il Comune ha ripreso la gestione parcheggi. «Quando abbasseranno le tariffe a Santa Maria Novella, dove spendo 20 euro al giorno, io le abbasserò sul golfo», scherza il sindaco Gianni Anselmi, che aggiunge: «Ogni anno manutenzione e bagnini costano 100mila euro, e se poi arriva una mareggiata che ti distrugge le dune come l’anno scorso, puoi spendere anche 300mila euro per ripristinarle. Volete che Baratti rimanga una delle perle toscane o no?». (m.n.)

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