Sulla Via della Principessa i rischi sono infiniti

La viabilità sulla Principessa è al centro dei giudizi e delle considerazioni della cittadinanza. Anche in redazione arrivano lettere e commenti. Ci ha scritto, per esempio, Alessio Pacchini di San Vincenzo, il quale sottolinea come «in queste settimane, con l’affluenza dei turisti che va man mano aumentando, emergano tutte le criticità della “nuova” strada».

Se è verissimo — dice Pacchini — che non esistono strade killer è altrettanto vero che esistono strade con standard di sicurezza più o meno elevati. Oggettivamente aver drasticamente ridotto una carreggiata ampia al minimo di legge ed aver realizzato i parcheggi su entrambi i lati a ridosso della carreggiata non solo non riduce il rischio ma addirittura aumenta la probabilità che un evento negativo si verifichi con conseguenze gravi.

Viaggiando spesso su questo tratto di strada osservo ad esempio le difficoltà di molte persone a parcheggiare l’auto sul lato mare, dove i parcheggi sono stati realizzati con una precisione millimetrica tra il cordolo di cemento della pista ciclabile e la carreggiata stessa: non di rado infatti le auto parcheggiate “invadono” la corsia di marcia così come le portiere in fase di apertura.

Ma ciò che più preoccupa e fa battere il cuore a chi guida su questo tratto è il terrore che qualche bambino si affacci eccessivamente dalle auto in sosta o sfugga dal controllo dei genitori in quanto essendo le stesse parcheggiate a ridosso della corsia di marcia non consentono al guidatore di avere una buona visuale ne di avere il tempo necessario per fermare il mezzo.
La Nazione 30.7.2011

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