Tavolo di crisi sulle cave di Campiglia
Appuntamento il 30 novembre per aprire il tavolo di crisi resosi necessario in seguito all’annuncio della messa in mobilità di 10 lavoratori della società Cave. Incontro in municipio; qui la società, i sindacati, il Comune e la Regione.
Erano stati i lavoratori a chiedere l’attivazione di un tavolo congiunto con le istituzioni, per tentare di scongiurare i licenziamenti previsti dall’azienda, decisi in vista della scadenza del piano di coltivazione il 31 dicembre 2018: in mancanza di un rinnovo della concessione, aveva dichiarato la società a rsu e sindacati, si arriverà alla chiusura completa delle attività. Per questo la richiesta dei lavoratori di Cave di avere garanzie per il rinnovo della concessione.
Da tempo si sa che le attività estrattive nelle cave campigliesi dovranno andare ad esaurirsi, visti i piani vigenti, «come i nostri strumenti urbanistici e la politica di questo territorio da quasi vent’anni affermano» ha in questi giorni ribadito la sindaca Soffritti, che dopo aver incontrato una delegazione di lavoratori si era attivata per attivare il tavolo regionale in cui discutere di possibili soluzioni per i lavoratori in mobilità.
«Su nostra richiesta – ci ha detto – è stato fissato il tavolo di crisi, qui in Comune. Si farà il punto della situazione». Per Soffritti, il futuro delle attività estrattive deve essere coerente (oltre che con la strategia regionale) con i fabbisogni verosimili dei prossimi anni, “per scavare solo ciò che è necessario”. L’idea è quella di un “rinnovato” modello di sviluppo che sia sostenibile dal punto di vista sia ambientale che economico.
Due sono le concessioni per i piani di coltivazione in scadenza nei prossimi anni: oltre a quella su monte Calvi (carbonato di calcio) alle Cave, c’è quella alla Sales su Monte Valerio (inerti) che terminerà nel 2020. Dunque? «Lo ripeto – aggiunge la sindaca -, ci sarà una discussione generale quando ci saranno i piani regionali delle cave, che non saranno pronti fino al prossimo anno. Abbiamo detto queste cose da tanto tempo, quindi bisognerà capire come si governano certi processi. Qualcuno li semplifica, ma non è così che vanno affrontati temi complessi come questo».
(a.m.) Il Tirreno 22.11.2016