Tomba di tremila anni fa scoperta per caso a Baratti

Tomba di tremila anni fa scoperta per caso a Baratti

È venuta alla luce durante gli scavi per realizzare le fognature ai “Villini” Intervenuta subito la Sovrintendenza: sepoltura di epoca villanoviana
Una pietra biancastra che emerge dal sottosuolo. È facile capire che non si tratta di un semplice sasso. Gli operai che stanno lavorando sulla fognatura depongono gli attrezzi e subito si mettono in contatto con Archeo Dig, la società che in questo momento sta lavorando su un’altra area di Baratti. Arriva la Sovrintendenza: quelle pietre sono sospette. Agli operai si sostituiscono gli archeologi, un restauratore e perfino un antropologo.

Lo scavo ha inizio, finché, a poco a poco, la piccola strada che precede il parcheggio di fronte ai ristoranti La Perla e Demos non rivela la sua meraviglia: una piccola tomba, con tanto di corredo, vaso cinerario, ciotola di copertura e alcuni piccoli oggetti in bronzo. «Non è un mistero per nessuno che da San Cerbone fino al Poggio delle Granate Baratti sia ricchissima di tombe che ancora debbono essere riportate alla luce – spiega la dottoressa Elena Sorge, della Sovrintendenza archeologia – ma in questo punto particolare non era mai accaduto che si ritrovassero dei reperti di questo genere».

La tomba, spiega Sorge, risale al X secolo avanti Cristo, epoca villanoviana, durante la quale i corredi funebri erano ancora abbastanza scarni. Priva del coperchio, collassato col passare dei secoli, la tomba è anche priva dello scheletro: «E’ vero, c’è l’urna che conteneva le ceneri del defunto – aggiunge – ma solitamente i loculi in cui ritroviamo urne di questo tipo non sono così grandi. Il che fa pensare che nel corso degli ultimi tremila anni questa tomba si sia già imbattuta in qualche visitatore». Erano cominciati da poche settimane i lavori per realizzare le fognature nella zona dei Villini di Baratti: una manciata di giorni in cui ruspe e trivelle si erano alternate fino a raggiungere rapidamente il tratto finale della strada (attualmente l’unico rimasto ancora scoperto).

Proprio qui alla fine della settimana scorsa gli operai dell’Asa hanno capito che era arrivato il momento di fermarsi e sospendere le operazioni per passarle, almeno per il momento, a chi avrebbe saputo dare loro un significato di segno completamente diverso. Poi, ieri mattina, l’inizio degli scavi, fino a questa scoperta, affascinante e suggestiva come tutte quelle che spostano la nostra mente lontano di millenni. «Per qualche giorno proseguiremo le analisi su questo punto – conclude Sorge – poi la tomba verrà ricoperta in maniera adeguata. Anche se ci sarà da capire cos’altro può svelarci questo tratto di territorio»
M. Massei Autunnali – Il Tirreno 16.5.2012

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