Trasparenza e rapporti tra istituzioni e cittadini: appello alla Rete dei Comitati

Trasparenza e rapporti tra istituzioni e cittadini: appello alla Rete dei Comitati

Le esperienze fatte negli ultimi anni dal Comitato per Campiglia portano a ritenere fondamentale un impegno della Rete dei Comitati per la difesa del Territorio nella costruzione di nuove forme di rapporti tra istituzioni e cittadini singoli o associati.

Ad oggi questi rapporti si possono rappresentare come una piramide con al vertice la Regione che legifera e stabilisce relazioni dirette solo con le Provincie, i Comuni e alcune Associazioni di valenza nazionale come Legambiente e Italia Nostra.

Le Provincie a loro volta hanno rapporti esclusivamente con i Comuni e a volte con le Associazioni citate.

I Comuni dovrebbero infine rapportarsi con i cittadini. In questa funzione di rapporto e rappresentanza le Amministrazioni comunali dovrebbero evidenziare le spinte che possono giungere dai cittadini in modo da realizzare, all’interno del programma della maggioranza che amministra,  scelte politiche il più attinenti possibile ai bisogni espressi e ai momenti storici, e in modo da portare queste esigenze ai livelli superiori della piramide.

In realtà le Amministrazioni comunali, almeno nella nostra esperienza, si configurano come uno sbarramento rigido a qualunque richiesta che metta in discussione, o che chieda di mettere in discussione, scelte preordinate.

Basta assistere ad una qualunque seduta di consigli comunali per capire l’indifferenza con la quale vengono accolte le proposte non in linea con le decisioni già prese dal Sindaco:  nessuna discussione tra i consiglieri della maggioranza che si limitano a votare acriticamente, risposte istituzionali superficiali e puramente formali alle interrogazioni, nessuna o rare risposte ai cittadini,  con la conseguenza che il ruolo di chi non ritiene corrette certe scelte, anche senza per questo essere parte di una opposizione, ma semplicemente in quanto cittadini singoli o associati,  è nullo.

Per far capire la situazione attuale, possiamo dire ad esempio, che il Comitato per Campiglia non ha mai ricevuto risposte dal Comune di San Vincenzo alle numerose lettere che ha inviato nel corso del tempo riguardanti problemi del territorio della Val di Cornia, che anche la Provincia di Livorno non si è mai degnata di rispondere su richieste di informazioni sui previsti interventi nel Parco di Rimigliano, che infine e recentemente i Comuni di San Vincenzo, Campiglia Marittima e Piombino si sono rifiutati di rendere accessibili in tutto o in parte atti amministrativi richiesti dal Comitato.

Le motivazioni addotte per giustificare il rifiuto di rendere accessibili gli atti sono le più varie e tutte comunque contrastano con i principi della legge 241/90 che al comma 2 dell’art. 22 modificato dall’art. 10 comma 1 della legge 69/2009 recita: L’accesso ai documenti amministrativi, attese le sue rilevanti finalità di pubblico interesse, costituisce principio generale dell’attività amministrativa al fine di favorire la partecipazione e di assicurarne l’imparzialità e la trasparenza. Inoltre il comma 3 della L. 241/90 recita : Tutti i documenti amministrativi sono accessibili, ad eccezione di quelli indicati all’articolo 24, commi 1, 2, 3, 5 e 6.Infine all’art. 22 della Legge 241/90 viene specificato che l’accesso è consentito per tutti i documenti amministrativi intendendo per questi: ogni rappresentazione grafica, fotocinematografica, elettromagnetica o di qualunque altra specie del contenuto di atti, anche interni o non relativi ad uno specifico procedimento, detenuti da una pubblica amministrazione e concernenti attività di pubblico interesse, indipendentemente dalla natura pubblicistica o privatistica della loro disciplina sostanziale.

Ma questa tendenza a non rendere trasparenti gli atti per tutti i cittadini che lo richiedono, è solo un aspetto del problema dei rapporti tra istituzioni e cittadini che può essere risolta solo introducendo nuove forme di rapporto. Chiaramente il problema è più complesso e sarebbe risolvibile solo introducendo il criterio di ballottaggio in tutti i Comuni, il principio che le liste presentate alle elezioni fossero compilate in base a scelte dei cittadini e non delle Segreterie, che gli Assessori fossero nominati dai cittadini, che i Segretari dei Comuni non fossero scelti dai Sindaci con il rischio di diventare strumenti di chi governa per trovare escamotage che ne legittimino le scelte invece che garanti della legittimità degli atti di un Comune, che infine i Dirigenti portino avanti la gestione dei settori amministrativi solo in base alla loro coscienza, cultura e competenza e non proni alle desiderata dei Sindaci.

Riprendendo allora anche quanto dichiarato dal Presidente della Regione e dal Garante  della Comunicazione della regione Toscana nel corso della presentazione dello stato dei lavori del Piano Paesaggistico, il Comitato ritiene indispensabile e urgente la creazione di osservatori permanenti sul territorio non solo per monitorare in tempo reale i processi di trasformazione diretti o indiretti che siano, ma anche per realizzare momenti di dibattito politico che permettano di spingere una serie di esigenze, domande, dubbi verso l’alto della piramide amministrativa. Solo in questo modo il Comitato ritiene che si possano attuare realmente i principi di informazione e partecipazione che la Regione Toscana ha sempre sostenuto essere alla base della sua politica .

In conclusione la Rete dei Comitati dovrebbe fare proprio un impegno perché la legge regionale 9/13 definisca chiaramente il senso di alcuni termini usati in modo da impedire interpretazioni, a volte cervellotiche, che servono ad alcuni amministratori per nascondere quello che fanno in contrasto con i principi generali sanciti nella legge 241/90.

Inoltre la Rete dovrebbe sollecitare il formarsi in maniera istituzionale di organismi impegnati sul territorio a monitorarne le trasformazioni non solo fisiche, e a diventare punto di raccolta e di trasmissione ai vari livelli della piramide amministrativa, delle esigenze dei cittadini là dove le amministrazioni locali non se ne facciano carico.

Comitato per Campiglia
Alberto Primi

 

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