«Un parco geologico dei Monti»: proposta avanzata durante il convegno di Campiglia

«Un parco geologico dei Monti»: proposta avanzata durante il convegno di Campiglia

Il parere dell’assessore Gianfranco Benedettini che replica anche all’intervento del Comitato.

Giornate di intenso lavoro quelle trascorse a Campiglia, da mercoledì a domenica. I marmi dei monti di Campiglia l’hanno fatta da padrone con una mostra piccolina ma ricca di documentazione che rimarrà al Circolo Mineralogico. Le conferenze dei geologi Antonio Muti, Angiolo Fedeli hanno evidenziato personaggi e minerali legati al territorio portando a conoscenza elementi nuovi da approfondire nel futuro. Il momento clou della iniziativa è stato il convegno che ha visto l’alternarsi di voci esperte e professionalmente all’altezza della situazione.

Abbiamo chiesto all’assessore Gianfranco Benedettini un parere sull’iniziativa. «Positiva sotto tutti gli aspetti perché non si è limitata solo ad illustrare l’importanza dei Monti di Campiglia, ma sono state avanzate anche delle proposte concrete utili per la prossima attività pubblica.

La prima: allargare il Parco geologico a Castagneto e Sassetta per giungere al Parco geologico dei Monti di Campiglia e collegarlo alle Colline Metallifere in un percorso che, oggi, si sostanzia nel cosiddetto brand dell’Alta Maremma.

La seconda: mantenere le testimonianze del lavoro in cava e in miniera e riflettere su che cosa sarebbe accaduto se le testimonianze del lavoro quali le cave medicee, quelle dell’ottocento e le miniere, fossero scomparse attraverso i piani di ripristino.

La terza: attenzione a quest’ultimi perché potrebbero scomparire tracce del passato che solo in due parti del mondo presentano le stesse caratteristiche di Campiglia, specialmente a Montorsi. Per questo è consigliabile lasciare fasce di rispetto geologico a disposizione degli studiosi. Cioè, la pietra viva.

La quarta: la nascita e la crescita di un turismo geologico potenzialmente in grado di far giungere da noi centinaia di studiosi per una didattica già esistente e da incrementare.

La quinta: far nascere a Campiglia un vero e proprio istituto geologico che raccolga gli scritti di studiosi».

«Il Convegno ha affrontato anche tematiche di grande attualità come il piano paesaggistico della Regione; oppure le attività termali distinguendo fra la ricchezza naturale come sta avvenendo nelle Terme di Venturina e quella possibile solo attraverso il pompaggio che può mettere a rischio attività economiche esistenti; anche la futura legge regionale sulle cave e miniere in attesa della ufficialità di quella discussa nella Giunta provinciale. Ho colto l’occasione per dire a quanti chiedono di discutere il piano provinciale che, fino a quando non sarà fatto proprio dal Consiglio provinciale, non potrà essere discusso da noi proprio per quella forma di rispetto che deve esserci a livello della pubbliche amministrazioni. Attraverso La Nazione voglio ringraziare tutti i partecipanti per la serietà e la competenza con le quali hanno affrontato i temi loro riservati».

Benedettini replica anche all’intervento di ieri del Comitato per Campiglia. «Il Comitato riprende il mio intervento al convegno e mi fa dire cose che non ho detto. L’argomento caro al Comitato è, ormai, annoso. Avevo già risposto e lo faccio di nuovo. Sull’Etruscan Mines è possibile solo una ricostruzione filologica dei ruderi, come è accaduto al Temperino, e comunque funzionale al Parco. Spero che abbiano capito. Acquisire l’area rimane nel programma. In tempo di crisi, che il Comitato pare ignorare, non se ne può nemmeno parlare. Non credo che il dibattito del Convegno abbia sconfessato l’azione del Comune e assicuro che sono interessato a quanto è stato proposto circa la salvaguardia di spazi dedicati agli studi geologici. Il resto è pura e semplice polemica».

La Nazione 12.12.2013

Leggi anche: Cave: indicazioni dal convegno, siamo pronti a raccogliere la sfida? Comunicato CxC 10.12.2013

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