Venturina: gli scavi riportano alla luce un’urna in vetro blu

Si arricchisce il tesoro dello scavo di Caldana: è stata scoperta una olla cineraria in vetro di età imperiale. Il reperto, che sarà prossimamente restaurato, è stato riportato alla luce in uno dei due saggi della Pulledraia – l’altro è nell’area del mausoleo romano tra via dei Molini e via Mattarella -, dove si sta concentrando l’indagine archeologica diretta dal trust di scopo Sostratos, che, partita il 15 giugno, dovrebbe concludersi questo mese.

Le ricerche dell’equipe guidata dall’archeologo Alessandro Viesti, alla Pulledraia già a luglio avevano individuato un lastricato, segno di un’antica pavimentazione, insieme a resti di muro. L’area del lastricato «mostra una importante continuità lungo un asse Nord/Ovest Sud/Est – spiegano da Sostratos -. La sua prossimità alla vasta area sepolcrale che ha già reso molte sepolture terragne e a cappuccina dimostra l’importanza di questo che potrebbe essere un asse viario secondario rispetto alla via Aurelia o alla via Aemilia Scauri».

La mattina dell’11 settembre la squadra ha dato notizia del nuovo ritrovamento, un’altra grande scoperta, fondamentale per ricostruire la storia di Venturina Terme, lo scheletro di una donna e un’olla cineraria che rappresenta tra l’altro un ritrovamento singolare per la zona.

«Abbiamo iniziato la rimozione delle stratificazioni più recenti del terreno che obliterano i livelli di frequentazione tra il recinto funerario e il lastricato – dicono gli archeologi -. All’interno del recinto, è stata individuata una sepoltura a fossa terragna di una donna e una incinerazione in una stupenda urna in vetro blu con coperchio in ceramica.

Il reperto, insieme ai resti combusti del defunto, è stato asportato e conservato per il prossimo restauro. Le urne cinerarie in vetro sono tipiche dell’Italia settentrionale, e sono un rinvenimento assolutamente insolito in Etruria. L’incinerazione dovrebbe potersi datare nella prima età imperiale».

Si arricchisce così il tesoro di Caldana. A luglio c’è stato l’eccezionale ritrovamento al saggio del mausoleo romano: ai piedi del monumento è stata rinvenuta una tomba a camera del II o I secolo a.C, contenente le ossa cremate del defunto e un corredo composto da 15 pezzi tra ceramica e metalli, tra cui un anello in oro e granato, un simpulum (oggi ramaiolo) in bronzo, due strigili in ferro, i resti di un cinturone in bronzo e, tra le ceramiche, un piatto in terra sigillata italica e due pezzi in ceramica a pareti sottili.

La campagna di scavi è promossa dal Comune di Campiglia Marittima e dalla Soprintendenza archeologica per le province di Pisa e Livorno. Le aziende che sostengono questo progetto sono Kostelia, Kostelitalia, Simi, Berrighi Costruzioni, Finedil, Calidario Terme, Le Corti del Sole, Carvedil edilizia, Eredi Micaelli Lido prodotti siderurgici, Horus, Bar tabacchi Buccianti, 2G Logistica. Sostratos Onlus e Lorenzo Benini hanno messo a disposizione le risorse economiche e scientifiche necessarie.

Annalisa Mastellone – Il Tirreno 12.9.2020