Venturina: strada chiusa nel centro, i commercianti infuriati
Via Indipendenza sbarrata per i lavori della ztl senza preavviso dal Comune. Via Fratelli Bandiera non apre. Affari a picco per i negozi e malcontento.
Amarezza e rabbia. Ecco gli stati d’animo di molti commercianti che lavorano nel centro di Venturina. La chiusura di parte di via Indipendenza per lavori miranti alla riqualificazione della zona e alla creazione di una nuova ztl non è andata giù a chi vive di commercio. Anche perché, dicono gli esercenti, non c’è stato alcun preavviso dello sbarramento della via, così come non c’è stata l’annunciata apertura di via Fratelli Bandiera, che è ancora una strada a fondo chiuso.
Il cantiere, d’altra parte, non risulta, per il momento, effettivamente aperto. «Che senso ha chiudere all’improvviso? – dice Paola Bagatti, che gestisce una profumeria -. Oltretutto i lavori non sono nemmeno partiti, sono venuti solo degli operai a prendere le misure. Avrebbero potuto almeno informarci».
Della stessa opinione è anche Sara Soldatini, titolare della parafarmacia di via Indipendenza. «Ieri (due giorni fa ndr) ho notato che stavano entrando meno clienti del solito, quindi mi è venuto il dubbio che avessero chiuso parte della strada. Sono andata a vedere ed era effettivamente così, ma noi commercianti non eravamo stati avvertiti. Inoltre via Fratelli Bandiera, che avrebbe dovuto essere aperta nel momento in cui fossero iniziati i lavori su via Indipendenza, è ancora chiusa».
Soldatini non è l’unica commerciante che ritiene di aver registrato una diminuzione delle vendite già dopo due giorni di chiusura della strada. «Stamani (ieri ndr) davanti alla mia vetrina non si è fermato nessuno – dice Francesca Cioni, pellicceria Valentina -. Non ci hanno avvertito e non è nemmeno cambiata la viabilità».
Chiusura contestata quindi e alcuni, poi, ritengono che la segnaletica sistemata per l’occasione sia poco chiara e pensano che, per chi non è della zona, sia difficile capire il giro che occorre fare per tornare su via Indipendenza una volta imboccata via Trieste.
«Dispiace che chi di dovere non tenga minimamente in considerazione le nostre opinioni e necessità – dice Enrico, che gestisce una torrefazione -. Veniamo sempre interpellati a cose fatte e anche questa volta nessuno ci ha informato. Secondo me questa piazza allontanerà le persone dal centro, spingendole, caso mai, verso i centri commerciali. Cosa dobbiamo fare per farci ascoltare? Dobbiamo tirare giù le saracinesche? Possiamo farlo per due, tre giorni. E poi?».
Paola Bagatti, da parte sua, ritiene di non essere contraria a priori alla riqualificazione del centro, ma è scettica sul progetto della nuova ztl. «Ho forti dubbi – dice – secondo me non ci sono abbastanza parcheggi e gli arredi previsti non mi sembrano adatti. Vedremo, poi, se ci stiamo sbagliando e se questo cambiamento porterà un maggior numero di persone in centro».
A lavori iniziati, insomma, la discussione in paese attorno ai lavori di riqualificazione del centro è tutt’altro che sopita, malgrado gli accordi precedenti.
Claudia Guarino – Il Tirreno 5.5.2018