Zucconi su Rimigliano: «Vogliamo vedere i documenti»

L’architetto Massimo Zucconi, capogruppo di Comune dei Cittadini, torna a parlare dei 17.000 metri quadrati di superfici che si presumono esistenti all’interno della tenuta. Zucconi ritiene il dato non verificabile mediante i documenti del piano per la tenuta di Rimigliano.

«È necessario – dice Zucconi – poter conoscere i rilievi dei fabbricati esistenti prodotti dalla proprietà e sottoscritti dai tecnici, e conoscere le verifiche effettuate dai tecnici comunali circa l’effettiva consistenza delle superfici, i titoli abilitativi che le legittimano (permessi a costruire, sanatorie, ecc.) e le caratteristiche tipologiche delle costruzioni. Questo – prosegue l’architetto – affinché, a norma dei regolamenti comunali, possano essere sostituite con civili abitazioni. Le norme edilizie vigenti non prevedono, infatti, che le tettoie cadenti o i pollai possano essere trasformati in volumi e civili abitazioni. Il tutto, ribadisco, deve essere attestato dai tecnici che hanno effettuato i controlli».

Secondo Zucconi, un eventuale riscontro differente da quanto affermato «significherebbe – dice – che si stanno sanando illegalmente degli abusi o consentendo nuove volumetrie non previste dalle norme del Piano Strutturale e del Regolamento Urbanistico».

Alla voce di Zucconi, si aggiunge quella di Stefano Deliperi, avvocato del Grig (Gruppo d’intervento giuridico) di Cagliari, una onlus attiva in Italia dal 1992 per la difesa del territorio. Deliperi spiega perché il Grig ha intrapreso un’azione legale contro il piano della Tenuta di Rimigliano. «L’amministrazione sanvincenzina – dice Deliperi – ha elaborato un progetto approssimativo e senza una corretta procedura di Vas (Valutazione ambientale strategica), elemento fondamentale di una variante urbanistica. Il piano deve essere adeguato alle prescrizioni della Regione Toscana, che ha richiesto, appunto, una corretta valutazione sui possibili impatti dell’intervento previsto sull’ambiente. Senza Vas, un piano non si può approvare».

Il Grig ha inviato il fascicolo alla Commissione Europea. «Abbiamo inviato tutti i documenti alla Commissione Europea – afferma Deliperi – la quale si pronuncerà a settembre».

Deliperi parla poi di San Vincenzo: «In Italia, noi addetti ai lavori – sostiene l’avvocato sardo – conosciamo il “caso San Vincenzo”: un luogo il cui territorio, prima splendido, è stato devastato negli ultimi anni dalla speculazione edilizia. Purtroppo, tutto il territorio italiano, oggi, soffre della “sindrome del mattone”, a partire dalla mia Sardegna. Ma mi stupisco che ciò accada in Toscana, fino a poco tempo fa considerata un modello di buona tutela e riproduzione del territorio. Non credo, poi, che si sia riflettuto sui danni al turismo nello svendere la principale risorsa del luogo. È bene mettere in chiaro un fatto: non esiste il diritto acquisito sul territorio. Nessuno è padrone di un territorio, neanche chi ha pagato per comprarlo».
PAOLO FEDERIGHI – Il Tirreno 11.8.2011